Intervistato da Motorsport.com, Stefano Domenicali ha affermato che tra le priorità della F1 c’è il ritorno al classico sound dei motori.

La rivoluzione regolamentare del 2026 è ancora lontana dal vedere la luce in pista, ma la sfida tecnologica per arrivare preparati all’esordio delle nuove Power Unit è già iniziata da molto tempo. La nuova generazione di propulsori ibridi sarà caratterizzata dall’eliminazione della complessa e costosa MGU-H, oltre che dall’introduzione di carburanti sostenibili per limitare al minimo le emissioni delle vetture. Le e-fuel diventeranno una parte cruciale della competizione tra le varie case, ma anche un elemento importante per la F1 dal punto di vista strategico: secondo quanto dichiarato da Stefano Domenicali in un’intervista all’edizione italiana di Motorsport.com, infatti, lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe spingere la categoria regina a portare in pista Power Unit più leggere e dal sound prepotente, che a tutti gli appassionati manca.

Stefano Domenicali F1

“Non vogliamo fare guerre tecnologiche contro la mobilità full electric.” – ha esordito il manager imolese, confermando l’importanza dell’introduzione dell’e-fuel a partire dal 2026“E’ una tecnologia che avrà un suo mercato, ma crediamo che la F1 possa accelerare la possibilità di avere benzine sostenibili al giusto prezzo, e questo sarà un grande aiuto per la mobilità in senso assoluto, inclusa quella commerciale, aeronautica, e quella che include il parco vetture attualmente circolanti nel mondo che sono circa un miliardo e mezzo. È una sfida molto importante per la F1, e sono certo che aiuterà anche a compattare la visione di tutte le squadre.”

Interrogato sul problema del peso delle batterie dei motori ibridi, Domenicali ha fornito una risposta molto interessante in ottica futura: “La F1 ha nel suo DNA la cultura di alleggerire il più possibile ogni componente delle monoposto. Sono certo che ci saranno ricerche e studi per affrontare questo problema. Ma sarà soprattutto lo step successivo a risolvere il problema: se riusciremo a essere efficaci nello studio e nella realizzazione di benzine sostenibili potremo pensare alla successiva generazione di Power Unit puntando sulla leggerezza, vogliamo un motore competitivo, con molti cavalli e anche con un suono più importante. Il 99,9% della gente vuole tornare a sentire in pista un sound da F1, ed è un’esigenza che abbiamo messo sul tavolo.”

Con i regolamenti del 2026 i fornitori di carburante assumeranno un ruolo ancor più importante di quello attuale, e il CEO della F1 ne è ben consapevole: “E’ un tema che stiamo cercando di regolamentare per evitare che diventi uno scontro tra titani. […] Abbiamo deciso di lasciare campo aperto per non bloccare relazioni tecnologiche che da moltissimi anni legano squadre e motoristi a compagnie del settore. Abbiamo introdotto la mono fornitura in F2 e F3 perché si sposa con la filosofia delle categorie, ma la F1 è l’apice del motorsport, una palestra tecnologica nella quale ci deve essere anche questa tipologia di ricerca, una sfida utile e propedeutica per le grandi sfide della mobilità. Il nostro compito sarà definire una finestra di sviluppo all’interno della quale potranno operare i produttori di carburanti, non possiamo lasciare campo totalmente libero altrimenti correremmo il rischio di squilibrare i valori in campo.”

“Questa sarà una partita molto importante…” – ha concluso Domenicali – “…le compagnie stanno capendo che potenzialmente il programma F1 può dare loro la possibilità di brevettare nuove tecnologie.”

Foto copertina: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

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