Continuano insistenti le affermazioni secondo cui l’ingresso di AUDI in Formula 1 starebbe vacillando. Ma da che cosa sono dipese queste parole? Sicuramente a seguito di cambiamenti chiave ai vertici della stessa Audi e del Gruppo Volkswagen. Tuttavia, il nuovo CEO di Audi Gernot Döllner, ha rilasciato una dichiarazione chiara e forte che il progetto F1 continua a ritmo sostenuto come previsto.

Il CEO del team Andreas Seidl, che guiderà la squadra Audi F1 quando finalmente si materializzerà al completo, ha avuto un primo anno molto impegnativo da quando si è trasferito dalla McLaren.

Parte del suo compito era quello di fornire all’Audi esattamente ciò per cui si era impegnata. Le osservazioni, i suggerimenti e le richieste di Seidl su ciò di cui aveva bisogno la Sauber – che ora sarà conosciuta come Stake F1 fino al 2026 – hanno coinciso con i cambiamenti a livello di consiglio di amministrazione di Audi/VW che inevitabilmente hanno portato i nuovi responsabili a voler comprendere la portata dell’impegno in F1, soprattutto in un momento difficile per il gruppo in generale.

Formula 1 audi
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I primi anni di transizione per gettare solide basi

Il rappresentante della squadra Alessandro Alunni Bravi afferma che le prossime due stagioni non possono essere trattate come “anni di transizione” perché sono fondamentali per gettare le giuste basi.

È stato chiarito più volte che esiste una “governance” concordata tra Stake e Audi come parte della vendita che, di fatto, pone un onere maggiore sull’attuale azionista di maggioranza (Finn Rausing) fino a quando Audi non assumerà la maggior parte del controllo. Audi sta ancora investendo, per ora c’è solo una spesa controllata e una responsabilità ridotta.

Tutti gli investimenti tecnici sono totalmente in linea con il progetto iniziale, così come conferma anche Alunni Bravi. “Stiamo cercando di accelerare alcuni investimenti. Non esprimiamo apertamente ciò che stiamo facendo, ma prima identifichiamo i punti deboli e poi investiamo in ciascun dipartimento in accordo con gli azionisti”, ha detto.

Tra il reclutamento del personale e lo sviluppo delle infrastrutture, sembra molto probabile che investire in un team di F1 esistente con debolezze da risolvere si stia rivelando – o alla fine diventerà – più costoso di quanto Audi avesse previsto.

“Siamo certi che stiamo facendo i passi giusti sotto la guida di Andreas Seidl”, ha affermato Alunni Bravi. “Ma poi bisogna guardare il risultato in pista. Saremo giudicati in base a ciò che saremo in grado di offrire, non a ciò che diciamo ora”.

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