F1 Altri problemi riscontrati sui motori Ferrari in altura hanno causato una perdita d’energia


Effetti della TD039, motore depotenziato per evitare altri problemi di affidabilità, assetto più carico per ridurre il degrado degli pneumatici in ottica gara…queste le voci più gettonate sulla debacle prestazionale della F1-75 vista all’autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico.

Concentriamoci sulla power unit 066/7 che, ad oltre 2000 metri di altezza, è stata utilizzata in downgrade per cercare di salvaguardare l’affidabilità su un circuito a basse densità dell’aria con l’effetto di ridurre l’estrazione del calore dai radiatori mettendo in difficoltà l’intero sistema termico. Un interessante approfondimento apparso su Formulapassion.it ha posto l’accento su un nuovo capitato al motore Ferrari, causato dal “Surge”: un fenomeno di instabilità nel funzionamento del turbo-gruppo che può minarne persino l’integrità strutturale.
Sembrerebbe, quindi, che a determinate condizioni di pressione, il compressore raggiunga un punto in cui il suo funzionamento risulta compromesso. Eventuali fluttuazioni non vanno più ad auto compensarsi rischiando un calo del lavoro di compressione utile al gruppo del turbo con il diminuire della portata dell’aria Ad un certo punto non riuscirà più a vincere la resistenza data dalla maggiore pressione all’uscita del compressore. Il risultato è che per differenza di pressione l’aria fluisce in direzione inversa, ovvero dall’uscita all’ingresso, fino a quando non si ristabiliscono le condizioni ottimali per cui il compressore riesce nuovamente a lavorare. Queste ripetute oscillazioni sono la causa di vibrazioni pericolose per gli organi meccanici coinvolti, aumentando il rischio di rottura.

Per questo la Ferrari potrebbe aver giocato in difesa limitando il potenziale della power unit ad una soglia tale da evitare altri ritiri. Diminuendo il regime di rotazione del turbo-gruppo ha sfruttato l’azione frenante della MGU-H, ha ridotto il lavoro di compressione dell’aria causando una perdita di potenza dal motore termico: “Da un lato c’è una difficoltà nostra della power unit per il nostro dimensionamento del turbo, che a quell’altitudine con quell’aria rarefatta ci ha penalizzato più degli avversari, quantomeno per il tipo di mappature che utilizzavamo e quant’altro”, la conferma di quanto descritto da parte di Mattia Binotto al termine della trasferta messicana.

Per il particolare disegno del turbo della F1-75, le condizioni particolari a 2200 metri sono state tali da indurre il surge. Questo fenomeno, relativamente improvviso, potrebbe essere del tutto assente a San Paolo, per il Gran Premio del Brasile, situato ad una quota di 700 metri, come confermato dalle parole del team principal di Maranello: “L’obiettivo è una Ferrari forte in Brasile. Ci siamo trovati nella stessa situazione a Spa e abbiamo reagito perché è importante chiudere al meglio la stagione”.

A 700 metri sl.m. è situato anche il circuito che ha ospitato il Gran Premio dell’Austria, ultima conquista 2022 di Charles Leclerc. Sarà di buon auspicio alle rosse per la prossima tappa di Formula 1, penultima gara del calendario?

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