Esattamente 11 anni la coppia Button-Barrichello piazza un’incredibile doppietta in Australia. La Brawn GP trionfa al debutto a Melbourne.

La Formula 1 è ricca di pagine di storia indelebili, che resteranno impresse nel tempo. Una di quelle, anche se piuttosto controversa, è datata 29 marzo 2009. In quell’occasione fu la cenerentola Brawn GP ad esserne protagonista sul tracciato di Melbourne nel Gran Premio d’Australia. Quel mondiale fu caratterizzato da una delle più grandi rivoluzioni tecniche della storia, pari solo a quella dell’introduzione dell’ibrido nel 2014 per quanto riguarda i tempi più moderni. Le novità furono infatti il ritorno alle gomme slick, un netto taglio del carico aerodinamico con alettoni anteriori più larghi e posteriori più alti e stretti ed eliminazione di qualsiasi appendice rispetto agli anni precedenti. In più, si registra l’arrivo del KERS, il sistema di recupero dell’energia cinetica.

Ferrari e McLaren, le quali dominarono le stagioni le annate precedenti, vengono colte impreparate ed iniziano il mondiale con enormi difficoltà. Si dimostra super-competitiva la Red Bull, che sin dai test invernali dimostra di aver imbastito un ottimo progetto grazie ad Adrian Newey. Passando alla Brawn GP, la storia del team ha dell’incredibile. La Honda decide di lasciare la F1 pochi mesi prima dell’avvio del campionato, nonostante una monoposto già pronta per la stagione. I risultati deludenti del biennio 2007-2008 hanno infatti spinto i vertici giapponesi a mollare, cedendo la squadra per la simbolica cifra di una sterlina a Ross Brawn. L’ex tecnico Ferrari stringe una partnership con la Mercedes per la fornitura di motoris, confermando la coppia formata da Jenson Button e Rubens Barrichello.

La BGP 001 si dimostra subito performante nei test di Barcellona, dove i due scalano la classifica. Tutti pensano ad una vettura scarica di carburante che cerca il tempone per attirare gli sponsor, ma in seguito si scoprirà che non è affatto così. Nel fine settimana di Melbourne viene firmato il primo accordo con il marchio Virgin, di proprietà di Richard Branson. La monoposto, completamente bianca con inserti gialli, viene decorata con gli adesivi rossi del marchio britannico. La Brawn GP, assieme a Toyota e Williams, fece discutere sin da subito per via del diffusore posteriore forato. Le tre vetture verranno infatti denominate ”la banda del buco”, con un vantaggio in pista che a Melbourne sarà subito evidente per la Brawn GP in particolare.

La coppia Button-Barrichello domina le prove, consegnando al pilota inglese la quarta pole della sua giovane carriera. Il campione del mondo Lewis Hamilton viene eliminato in Q2, mentre le Ferrari di Felipe Massa e Kimi Raikkonen non vanno oltre il settimo e nono tempo. La gara si rivelerà una roulette: al via, le rosse sfruttano benissimo il KERS ( montato solo dalle Renault e dalla BMW di Nick Heidfeld oltre che alle Ferrari ed alle McLaren), issandosi in terza e quinta posizione. Barrichello parte malissimo e finisce nelle retrovie, mentre l’altra McLaren di Heikki Kovalainen è costretta al ritiro causa incidente. La Red Bull di Sebastian Vettel sale al secondo posto, ma la Brawn GP è inavvicinabile nella domenica di Melbourne.

Come si era visto nelle prove libere, le F60 non hanno assolutamente il passo dei primi ed in più soffrono di problemi di affidabilità, ritirandosi entrambe così come nel 2008. Sorprende invece la rimonta di Hamilton, che arriva nelle prime posizioni a pochi giri dal termine. Button non cede mai la leadership della corsa, mentre Barrichello riesce a risalire sino alla quarta piazza. L’1-2 delle Brawn viene ceduto sul piatto d’argento grazie al contatto che mette fuori gara Vettel e Kubica, i quali si giocavano il secondo posto a due giri dalla fine. Button ed il compagno di squadra chiudono così in trionfo, mentre la Toyota di Jarno Trulli completa il podio. Per Jenson sarà la prima delle sei vittorie nelle prime sette gare, risultati che lo porteranno a fine anno alla conquista del suo primo ed unico titolo mondiale.

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