Sul circuito di Yas Marina, le Mercedes tornano a dominare come non accadeva da tempo, con Valtteri Bottas che si aggiudica l’ultima gara della stagione, precedendo il compagno di squadra Lewis Hamilton, che proprio nel finale decide di “accontentarsi” del secondo posto, allentando di molto la pressione sul finlandese.

Lontana la Ferrari di Sebastian Vettel, che taglia il traguardo ad oltre venti secondi dalla coppia Mercedes, il quale, grazie al terzo gradino del podio, certifica la sua medaglia d’argento nella classifica piloti, con la speranza che l’anno prossimo possa diventare di un metallo molto più pregiato. Seguono la SF70H di Raikkonen e la Red Bull di Max Verstappen, con il finlandese che con il ritiro di Ricciardo a metà gara a causa di un problema idraulico occorso sulla sua RB13, ottiene la quarta posizione nella classifica iridata. Ottima sesta posizione per il tedesco Nico Hulkenberg, con il quale la Renault, complice un finale di stagione da incubo per la Toro Rosso, sopravanza nella classifica costruttori proprio la scuderia italiana, centrando un importantissimo sesto posto, fondamentale soprattutto per il ritorno economico. Chiudono la top ten Perez, Ocon, Alonso e Massa, al suo ultimo Gran Premio in carriera dopo quindici stagioni in F1 e il grande rammarico del mondiale perso nel 2008. La gara scivola via senza troppe emozioni, con tutti i top driver che, alla partenza, mantengono invariate le proprie posizioni. Prima parte di gara molto favorevole a Bottas, che con il compound più morbido, riesce a tenere un ottimo ritmo,

come già successo sia in Austria che in Russia, mentre nelle retrovie un bellissimo duello tra Stroll e Grosjean premia il francese, dopo una serie di sorpassi e controsorpassi. Intorno al ventesimo giro, cominciano i pit-stop, con Verstappen che per primo decide di passare alle gomme super soft, per tentare l’under-cut su Raikkonen, il quale si difende entrando ai box il giro dopo, seguito poi da Ricciardo, Vettel e Bottas, con Hamilton unico pilota che decide di allungare il primo stint cercando qualcosa di diverso per sopravanzare il compagno di squadra, non riuscendoci. Seconda parte di gara contraddistinta dal ritorno del neo campione del mondo, che con il compound rosso ha un ritmo decisamente migliore rispetto a quello del leader, ma l’unica chance per attaccare arriva a pochi giri dal termine, allorquando il finlandese arriva leggermente lungo in staccata alla curva cinque. Contemporaneamente, causa anche la necessità di salvaguardare il consumo di benzina, Vettel si allontana di molto dalla zona di testa, gestendo senza nessun problema la sua terza posizione.

La festa è tutta per la scuderia tedesca la quale, nonostante un avvio certamente non facile, riesce a vincere il suo quarto titolo costruttori consecutivo, come la Red Bull subito prima l’era dei motori ibridi, e per Lewis Hamilton, che con una seconda parte di stagione da capolavoro, ottiene il suo quarto titolo mondiale. Il merito di aver reso la stagione così entusiasmante è soprattutto della Ferrari, che per tanto tempo ha accarezzato il sogno di poter fornire a Sebastian Vettel una vettura così performante da riportare il tedesco all’iride mondiale e se non fosse stato per i problemi di affidabilità e la sfortuna che hanno accompagnato la scuderia italiana nella trasferta asiatica, probabilmente la gara di oggi avrebbe avuto con molta probabilità tutto un altro spessore.

 

Nel 2018 le vetture non subiranno sostanziali modifiche così come accaduto l’anno scorso, per questo motivo è lecito pensare che la prossima stagione inizierà così come quest’ultima è finita, con la Mercedes che sarà la scuderia da battere e con Ferrari e Red Bull pronte a dare battaglia per porre fino ad un dominio che non ha molti equali nella storia della Formula 1.

 

Francesco Saverio Falco

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