Alain Prost, vincitore di 51 Gran Premi e quattro volte campione del mondo di F1, ha rilasciato un’interessante intervista a L’Équipe.

Raggiungere la Formula Uno senza denaro è veramente difficile al giorno d’oggi – ha dichiarato il francese – i piloti iniziano a quattro anni ad andare sui go-kart, prima di spostarsi tra i vari ranghi delle formule junior, molto costose”.

Alain Prost provò, per la prima volta, un kart a 14 anni. In vacanza con la famiglia, il francese salì, quasi per gioco, su un veicolo a quattro ruote. Il feeling con il mezzo sconvolse per sempre la vita del futuro professore della Formula 1.

“Adrenalina pura, scarichi violenti, paura, eccitazione, riflessi sotto vuoto spinto, difficoltà continue”. Queste le emozioni descritte da Prost, in una sua celebre massima.

La F1 moderna è solo per giovani ricchi?

Alain Prost, classe 1955, vinse il campionato senior francese di kart del ‘75. Oggi, a 20 anni un pilota sarebbe considerato un “vecchio fallito” in una categoria nazionale karting. Le Formula 1 dell’epoca di Prost erano vetture ingestibili per piloti grezzi e non bastavano solo i soldi per entrare nel Circus. Le qualità di un corridore si misuravano sulla sensibilità, sulla capacità analitica e sul problem solving.
In caso di problema con le gomme o con la vettura, il pilota non comunicava via radio come oggi. Negli anni ‘80 più che di una radio si trattava di un semplicissimo interfono. Quando la macchina si fermava ai box, i tecnici potevano attivare una veloce comunicazione col pilota. In precedenza, invece, la trasmissione radio era unidirezionale, cioè era il muretto a poter parlare ed il pilota poteva solo ascoltare. L’over the top arrivava in F1 dopo anni di gavetta e grazie anche a programmi di aiuto.

“Una volta Elf offriva un programma di aiuto al pilota, cosa che ad oggi non esiste più. Per questo i piloti di famiglie facoltose sono ben più avvantaggiati – ha annunciato Alain Prost – un esempio sono i test con vetture più vecchie. Capisco anche la situazione di alcuni team, io stesso ho dovuto fronteggiare la difficoltà di scegliere un pilota pagante o uno talentuoso. Scegliere il secondo potrebbe mandarti in bancarotta”.

La vecchia scuola di Alain Prost

Alain Prost, nel mondo delle corse, ha segnato un’epoca per via della storica rivalità con Ayrton Senna. Il professore, oggi, è impegnato in Renault nelle vesti di consulente del team francese. Riguardo alle odierne Academy per i giovani piloti, Alain Prost ha spiegato che dovrebbero servire per un effettivo inserimento della risorse nel team. “Un programma di giovani piloti dovrebbe accompagnarli al top. Ma se non metti il pilota nel momento giusto al posto giusto, il sistema fallisce. A quel punto, perché continuare a tenerlo nel programma? Toto Wolff ha criticato la Renault [per non aver contrattualizzato Ocon], ma perché lui non ha sostituito Valtteri Bottas alla Mercedes?”

Nel Circus della F1, oltre al problema dei piloti Academy senza un sedile, sono emersi giovanissimi figli di papà dalle sconfinate possibilità economiche. Lance Stroll, a breve l’ufficialità, sarà il compagno di squadra di Sergio Perez alla Force India nel 2019. Lawrence Stroll, padre di Lance, ha guidato un team di investitori nell’acquisizione del team indiano. Nella prossima stagione Lance sarà così piazzato, per il terzo anno consecutivo, alla guida di una Formula 1. Le monoposto moderne, rispetto a quelle degli anni ‘80, sono vetture “guidabili” anche da rookie. Dopo un’adeguata pratica al simulatore di guida, anche un minorenne pagante riesce a tenere in pista una macchina da corsa. Rispetto all’epoca di Alain Prost, i piloti sono diventati autentici atleti sul piano fisico e hanno iniziato a beneficiare della moderna tecnologia.

“Spese enormi per i simulatori, sarebbe più economico girare in pista”

Le parole di Kimi Raikkonen rappresentano l’emblema delle contraddizioni economiche presenti in F1. Lo sviluppo tecnologico ha spinto le squadre a dover investire ingenti capitali per restare al passo coi tempi. Spese crescenti per uno spettacolo inferiore. Il pilota Sergio Perez, futuro compagno di Lance Stroll in Force India, ha dichiarato: “Con il livello di investimento, spero che possiamo fare il prossimo passo. Lawrence Stroll vuole portare la squadra al livello successivo ed il prossimo step deve essere stare tra i primi tre team. Voglio far parte di questa prossima generazione del team, abbiamo davanti a noi tempi molto promettenti”.

La Force India ha grandi ambizioni e risorse. Il budget del gruppo di investitori, guidato da Lawrence Stroll, farà la felicità anche del figlio Lance?

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