Ma insomma ce lo stiamo chiedendo tutti in un modo o nell’altro, cosa è accaduto in quel di Barcellona? Qualcuno dirà che la risposta è molto semplice, il pacchetto della SF15-T non ha funzionato come ci si aspettava, e questo a dire la verità è corretto, ma non è tutto qui perché è bastato osservare Hamilton fare dei giri mostruosi con le Hard, per capire che qualcosa di molto importante ancora non va come dovrebbe; ricordo, brevemente, che le gomme Hard e Medium, di fatto, saranno le più usate durante il Campionato, o almeno dovrebbero esserlo escludendo clamorose decisioni della Pirelli; quindi viene da chiedersi dove si è sbagliato nella versione ‘B’ della Ferrari. Per arrivare a capirne qualcosa abbiamo potuto osservare da vicino il lavoro svolto nei 2 giorni di test a Barcellona, con gli occhi del nostro Inviato Alessandro Sala; ebbene la Ferrari si è concentrata molto sulle gomme Medium e sul comportamento del posteriore ma la pista non dava i riscontri che solitamente fornisce; era stranamente scivolosa, sempre molto abrasiva ma meno del solito, inoltre le temperature non sono state così alte come in altre edizioni e il fastidioso vento ha contribuito a depositare del pulviscolo nelle feritoie che compongono la superficie, insomma una serie di strani eventi contrari che hanno ‘debilitato’ la Ferrari… Ma ahinoi non è tutto qui, il nuovo pacchetto non ha fatto il salto di qualità che ci si attendeva e per capire bene di cosa si parla dovremmo ripercorrere le stagioni passate quando puntualmente gli aggiornamenti non funzionavano come si sperava ed oltretutto erano anche scarsi come quantità rispetto agli avversari. Viene da pensare che ancora la Rossa sia indietro col simulatore e con la metodologia con cui viene utilizzato, un ‘difetto’ della Scuderia che non è stato ancora risolto completamente e che anzi, potrebbe essere il tallone d’Achille di una vettura nata bene e che ha recuperato un’enormità, durante l’inverno, sulle Mercedes. La domanda cruciale, consentitemi, non è solo tutto il pacchetto, che comunque ha portato un piccolo miglioramento, ma quante di queste evoluzioni siano state funzionali soprattutto utilizzando le gomme Medium e Hard; mi spiego meglio, la Ferrari si è rivelata gentile sulle gomme molto di più della concorrenza, ma sembra che l’evoluzione presentata a Barcellona abbia ancor di più esasperato queste caratteristiche rendendola ancor più debole quando utilizza le coperture più dure; in pratica è come se si fosse battuta troppo una strada non considerandone altre. Fare della SF15-T una straordinaria vettura che sfrutta gli pneumatici non usurandoli è qualcosa di geniale, fare in modo, invece, che con quelle più dure non stia in pista, è qualcosa di molto diverso.

Premesso questo sembra che si sia individuato il problema che è relativo fondamentalmente alle sospensioni posteriori incapaci di coadiuvare tutte le novità della vettura al momento di scaricare a terra la potenza della Power Unit, un problema di aderenza e trazione che si evidenzia in settori con repentini cambi di direzione, frenate, ripartenze etc. e soprattutto quando la pista non è ben pulita e gommata, il ‘problema’ poi aumenta a dismisura quando si esce anche di pochissimo fuori traiettoria o comunque fuori della percorrenza di tutte le altre vetture che contribuiscono a gommare la pista; abbiamo visto infatti molte volte Vettel percorrere le curve in maniera diversa dagli altri, ed anche Kimi a dire il vero; le giornate di test sono servite proprio a cercare di risolvere lo strano problema; sembra infatti che la SF15-T sia una vettura estremamente ipersensibile a qualsiasi variazione di temperature, asfalto, gomme etc. molto più ad esempio della Mercedes o della Williams, quindi una macchina ben strutturata ma dai fragili equilibri del pacchetto che deve sempre essere al top per offrire una buona resa prestazionale; certo le vetture sono tutte così soprattutto con la tecnologia odierna, ma sembra che la Rossa accentui certe caratteristiche.

Comunque per Montecarlo alcuni problemi dovrebbero essere stati risolti e credo che la Ferrari potrà ottenere grandi risultati, nel circuito Monegasco torneranno anche le SuperSoft e le Soft, inoltre sappiamo quanto conti il rapporto pneumatici-vettura nella gara del Principato, più che in altri Circuiti, visto che per sfrecciare tra i muretti e i guard-rail c’è bisogno di un grip micidiale.

Rimane comunque una considerazione a cui non posso sottrarmi anche volendo, quelle fantastiche tornate di Hamilton a Montmelò sembravano frutto di compound molto diversi da quelli più duri, prestazioni molto più simili alle Medium che alle Hard e questo lo abbiamo visto dai numeri della nostra Race Analysis, un capolavoro del Pilota capace di avere 5 decimi nel piede, un capolavoro della vettura capace di adattarsi a serbatoio scarico alle gomme dure, oppure un set di coperture anomale? Sappiamo che questo può accadere, per carità, sia in positivo che in negativo, pur tuttavia, perdonatemi, il dubbio che mi gira nella testa da diversi giorni, rimane…

Con questo non voglio togliere nessun merito ad Hamilton e neppure alla Mercedes, capaci, entrambi, di cambiare strategia e battere con una certa disinvoltura gli avversari; eppure dobbiamo sempre sottolineare come il matrimonio Pirelli-Ferrari abbia sempre delle difficoltà a decollare mentre per altre Scuderie sembra che accada sempre il contrario…

D’altro canto la Pirelli quest’anno sta facendo un lavoro straordinario con delle gomme stabili, ben calibrate in base alle piste, con un attento lavoro di analisi e devo dire con previsioni sull’usura più esatte di alcune stagioni scorse. Voglio anche portare il mio contributo sulle voci che girano secondo le quali alcune Scuderie vorrebbero scegliersi i Compound da sole a seconda delle piste; niente di più errato, le gare diventerebbero confusionarie gettando anche gli spettatori nel caos, bene ha fatto la Casa Milanese a declinare, con argomentazioni argute e dettate dal buon senso, una proposta del genere.

Tornando alla Rossa, possiamo dire che a Montecarlo, Canada ed in Austria potrebbe risultare molto competitiva visto che le mescole scelte da Pirelli saranno appunto le più morbide, SuperSoft e Soft, se poi abbiniamo queste scelte a temperature ambientali che potrebbero rivelarsi discretamente alte, al lavoro dei tecnici che dovrebbe aver risolto i problemini della Versione ‘B’, allora la Ferrari potrebbe togliersi delle soddisfazioni, il tutto in attesa di un nuovo step evolutivo che comprenderà anche la Power Unit e che dovrebbe arrivare in piena estate a cavallo tra il GP d’Ungheria e quello di Monza.

Marco Asfalto

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