Negli ultimi tempi, si è diffusa l’idea che la vera rivoluzione della Ferrari F1 2025 sia il passaggio allo schema sospensivo pull rod all’anteriore. Tuttavia, questa convinzione è errata e semplifica eccessivamente un concetto ben più complesso. A fare chiarezza ci ha pensato l’ingegnere Fabio Segalini, ex progettista di sospensioni in Formula 1 per Toro Rosso e Haas, il quale ha spiegato come il vero vantaggio di questa soluzione sia di natura esclusivamente aerodinamica e non abbia alcuna relazione con l’accensione delle gomme in qualifica.
Guarda sotto il video dell’intervista.
Pull rod vs push rod: una questione aerodinamica
Molti addetti ai lavori e appassionati ritengono che il passaggio al pull rod possa migliorare l’accensione delle gomme, ma questa convinzione non ha basi tecniche solide. Secondo Segalini, non esistono sospensioni giuste o sbagliate, ma solo soluzioni adattate alle esigenze aerodinamiche di una monoposto.
Il pull rod lavora in trazione, permettendo l’utilizzo di una sezione più sottile rispetto al push rod, che invece lavora in compressione. Questa caratteristica consente di ridurre la resistenza aerodinamica, offrendo vantaggi nel convogliare il flusso d’aria verso altre componenti della vettura, come le pance e il fondo. Di conseguenza, l’adozione del pull rod non riguarda direttamente la gestione delle temperature degli pneumatici, bensì l’ottimizzazione del carico aerodinamico.
Guarda anche la seconda intervista, sulla famigerata “sospensione” Pull rod ( in realta’ è lo schema )
L’evoluzione tecnica: il ruolo dell’aerodinamica
Nel corso della storia della Formula 1, le scelte sospensive sono sempre state condizionate dall’evoluzione aerodinamica. Un esempio significativo è quello della Dallara IndyCar: fino al 2002 utilizzava il push rod, mentre nel 2003 introdusse il pull rod, spostando gli ammortizzatori e le molle sotto il telaio per abbassare il baricentro e migliorare il flusso d’aria.
Oggi, in Formula 1, il discorso è ancora più complesso. Le sospensioni vengono progettate per adattarsi alle necessità aerodinamiche della monoposto, con la meccanica che si adatta di conseguenza. Non esiste quindi una configurazione migliore in assoluto, ma solo soluzioni che rispondono alle esigenze specifiche del progetto.
Ferrari 2025: una scelta studiata nei minimi dettagli
In Ferrari non hanno certo preso questa decisione alla leggera. La monoposto di Maranello ha dimostrato nel 2024 di essere altamente competitiva, nonostante la perdita di alcuni elementi chiave del team. Questo suggerisce che le scelte tecniche siano state ben ponderate e che l’adozione del pull rod all’anteriore sia una soluzione funzionale al pacchetto aerodinamico, piuttosto che una rivoluzione fine a se stessa.
L’ingegnere Segalini sottolinea come la vera sfida sia trovare un equilibrio tra aerodinamica e meccanica, con il pull rod che rappresenta solo uno degli strumenti a disposizione per ottimizzare le prestazioni complessive della vettura. La Ferrari, dunque, non sta semplicemente “cambiando sospensioni”, ma sta lavorando su un progetto più ampio che punta a massimizzare il potenziale dell’intera monoposto.
Cosa fara’ davvero la differenza ?
Il passaggio al pull rod anteriore per la Ferrari 2025 è una scelta dettata da motivazioni aerodinamiche e non ha alcun impatto diretto sull’accensione degli pneumatici. Come ha spiegato l’ingegnere Fabio Segalini, le sospensioni in Formula 1 sono progettate in funzione del flusso aerodinamico, e non esiste una soluzione “migliore” in senso assoluto. La vera rivoluzione Ferrari per il 2025 non è il cambio di schema sospensivo, ma l’insieme delle modifiche studiate per rendere la vettura ancora più performante sul piano aerodinamico e meccanico.
Guarda il terzo video sullo sviluppo delle monoposto 2025 (inclusa la Ferrari ) e la vera problematica legata al fondo