Sembra che i motoristi Mercedes e Renault alla fine ce l’abbiano fatta, dopo il reclamo sporto contro la Rossa per non utilizzare una protezione di tipo balistico per il gruppo turbina, il quale è stato respinto dalla FIA, a Maranello è stato comunque deciso di utilizzare questa soluzione che, ricordiamo, è un dispositivo di sicurezza, in quanto a seguito di una rottura i detriti potrebbero essere molto pericolosi, non solo perché si distribuirebbero per la pista, ma perché diventerebbero dei veri proiettili. Il vantaggio stimato della Ferrari sarebbe stato in termini di peso e distribuzione dello stesso, in quanto la turbina è posizionata molto in alto rispetto al piano di riferimento, qualcuno parla di circa 3 kg in più, ma in realtà saranno al massimo circa 2 kg, in quanto già la Rossa ha un dispositivo del genere ma molto meno pesante, inoltre c’è da considerare il fatto che tale barriera si può anche realizzare in materiali compositi (come i giubbotti antiproiettile ad esempio) che sono molto più leggeri e resistenti dell’acciaio seppure di tipo balistico. Il tempo della ‘conversione’ a questo dispositivo sarà di circa 2-3 GP.
Ma la domanda è, perché la Ferrari ha deciso in tal senso? Perché i suoi tecnici si sono resi conto che esiste un pericolo reale? Oppure per non incappare in polemiche ed accuse varie se dovesse risultare vincente? Lo sapremo solo dopo che sarà stata montata questa sorta di ‘cuffia’ di sicurezza, confrontando le prestazioni della vettura prima e dopo la trasformazione.
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