Il collaudatore ex Ferrari-Formula 1 Luciano Burti (fonte Autosport) afferma che la sua ex squadra non abbia fatto abbastanza per alleggerire la pressione su Sebastian Vettel durante la stagione 2018.

Vettel ha commesso una serie di errori, una striscia iniziata nell’estate 2017 e che a tratti si è protratta fino al termine del 2018.

In un’intervista a The Autosport Podcast, Burti – che commenta la F1 per l’emittente televisiva brasiliana Globo – ha suggerito all’ex T.P. della Ferrari Jean Todt di aiutare Vettel a livello psicologico, cosa ovviamente non possibile visto che il condottiero Francese é a capo della FIA, tuttavia ritiene che Todt col suo carisma avrebbe potuto gestire Vettel al meglio.

“È stato un errore piccolo, che accade, ed è stato sfortunato è accaduto nel momento sbagliato e nel posto sbagliato e ha avuto una grande conseguenza”, ha detto Burti riferendosi al GP della Germania.
“Da quel momento in poi, penso davvero che qualcuno come Jean Todt lo avrebbe aiutato molto”

“Penso che Vettel sia stato lasciato forse da solo a reagire dal suo errore”

“Una volta che hai questa pressione, se dici come pilota ‘Non posso sbagliare nel prossimo giro o nella curva successiva’, commetti un grave errore che ti può far commettere altri sbagli”

“Penso che sia quello che è successo a lui, anche se è un grande campione, è molto emotivo e quando hai questo carattere non fa bene”

“Era da solo e qualcuno come Jean avrebbe fatto la differenza per rimetterlo in carreggiata, perché non è normale vedere un quattro volte campione fare tanti errori e, a volte, errori stupidi”.

Burti, che ha corso in F1 per Jaguar e Prost, ha provato per la Ferrari dal 2002-04 durante il periodo di Todt al timone.

Afferma che la leadership della Ferrari negli ultimi anni non è stata altrettanto efficace con l’attuale team principal Maurizio Arrivabene come lo è stata in passato.

“Forse la Ferrari ha perso un po ‘la personalità e la sicurezza che Jean era solito dare”, ha detto Burti.

“Ho lavorato con Stefano Domenicali, era davvero un bravo ragazzo, non so come fosse la squadra quando era team principal [dal 2008-2014], ma dopo che ha lasciato la squadra, questa non ha mai avuto il ritmo che aveva prima”

“Quello che so di Arrivabene é relativo al suo periodo come responsabile dello sponsor Philip Morris e non mi pareva, a mio avviso, un buon leader perché non era simpatico, era sempre molto distante da noi e io non ho mai capito il perché.”
Insomma Burti dipinge una situazione che vi abbiamo già raccontato, Vettel emotivo ed incapace di essere vincente senza una ‘guida’ psicologica che è palesemente mancante con Arrivabene. Rimane in fatto che un 4 volte campione del mondo dovrebbe saper gestire da sé certe difficoltà.

Marco Asfalto

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