Voto 10… Alla rinascita made in Italy della Alfa-Sauber

La Sauber chiuse la stagione 2016 con appena 2 punti, conquistati in Brasile da Felipe Nasr. Ad inizio anno le due monoposto elvetiche facevano fatica a qualificarsi alla Q2. La lungimiranza del compianto Marchionne ed il talento dei tecnici della Sauber hanno riportato il team su livelli più che dignitosi. In una Formula 1 sempre più complessa, la risalita della squadra elvetica è stata miracolosa. L’esperienza di Kimi Raikkonen sommata all’entusiasmo del debuttante (finalmente habemus un italiano in F1) Antonio Giovinazzi potrebbero creare una miscela esplosiva nel 2019.

Voto 9… All’esordiente dell’anno, Charles Leclerc

Dieci gare in zona punti, una costanza da veterano. Basterebbe trasmettere la qualifica del Gp Brasile del monegasco quando, con grande personalità nel Q2, richiamato ai box dalla squadra perchè eliminato, decise di provarci per un ultimo disperato tentativo, cogliendo il miglior risultato possibile, ossia essere il “primo degli altri”. Charles Leclerc ha mostrato di avere grandi attributi e ha superato tutti gli esami di maturità al suo primo anno di F1. Dopo i 39 punti da rookie nel 2018, la sensazione di tutti è che il meglio deve ancora venire…

Voto 8… All’irrefrenabile voracità di Lewis Hamilton

“Questi ragazzi hanno lavorato davvero sodo in questi sei anni, è stato un percorso incredibile con loro, è quello per cui tutti lavorano, cercando di tirare fuori il meglio. Siamo sempre stati uniti e per me è un onore lavorare per loro”.

Le parole di Lewis Hamilton sono il manifesto della stagione. L’anglo-caraibico ha trovato il suo habitat naturale. In Mercedes, Hamilton non si pone più limiti. Punterà a demolire tutti i record, anche se dichiara che non rappresentano per lui un’ossessione. Non ha mai vinto 3 campionati di fila, ma rimane lui il campione da battere ed il favorito assoluto della prossima stagione.

 

Voto 7… All’old but gold Kimi Raikkonen

Kimi Raikkonen non ha nessuna voglia di appendere il casco al chiodo. Il finlandese ha scelto di proseguire il suo percorso professionale all’Alfa-Sauber, dopo la sua migliore annata dal ritorno in Ferrari. Ad Austin (votato Gp dell’anno dagli appassionati di Formula 1) negli Stati Uniti, Kimi ha messo fine ad un digiuno di vittorie che durava dal 2013. Il pilota più anziano del Circus, 40 anni la prossima stagione, ha dichiarato: “Non si vincerà in Sauber? Lo dicevano anche alla Lotus!” semplicemente immortale…

Voto 6… Agli alti e bassi di Max Verstappen

Max Verstappen ha concluso il campionato 2018 di F1 col suo miglior risultato in carriera. Un quarto posto incoraggiante, due punti in più di Valtteri Bottas, frutto di una crescita post pausa estiva, davvero significativa. Il potenziale dell’olandese, però, rimane ancora inespresso, o meglio, non completamente rivelato. Dopo una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative, a causa di problemi di affidabilità e potenza, più di un podio si è smaterializzato per errori banali dell’olandese. La power unit Honda rimane l’incognita principale dalle parti di Milton Keynes per il 2019, ma ogni anno Max Verstappen trova sempre il modo di migliorarsi. Per la prima volta avrà il peso del team sulle sue spalle. Saprà gestire, da prima guida, la pressione?

Voto 5… Alla stagione dai due volti di Sebastian Vettel

Prima parte di stagione da otto in pagella, seconda da due. La media finale è un cinque carico di delusioni e rammarico. Nessuno pilota aveva perso un mondiale dopo due vittorie iniziali. Superfluo e perfido sarebbe tornare ad elencare gli errori personali e di squadra che hanno estromesso il tedesco dalla lotta al titolo Mondiale. La lettera di auguri al team è un gesto importante ed un passo mentale in avanti per Seb. Le recriminazioni servono a poco. A Melbourne tutti i piloti in griglia ripartiranno da uno 0 in classifica e per Vettel, il 2019, sarà l’anno della verità.

Voto 4… All’inconsistenza della Renault

Esattamente come la posizione finale in classifica costruttori, la stagione dell’armata giallonera è da 4 in pagella. Troppi passaggi a vuoto e Gran Premi anonimi per il team francese. Il gap prestazionale rispetto ai top team ha limitato le ambizioni di Sainz e Hulkenberg. Il tedesco, in 158 Gp disputati in carriera, non è mai salito sul gradino più alto del podio ed il figlio d’arte spagnolo non ha graffiato nel 2018. Vi sono state più lotte, ai microfoni e fuori dalla pista, con gli uomini della Red Bull per la qualità dei propulsori francesi che in gara. Daniel Ricciardo, al suo primo anno in Renault, avrà a disposizione un mezzo all’altezza del suo talento?

Voto 3… Alla McLaren-Renault

Dopo anni a lamentarsi della power unit Honda, il passaggio ai motori Renault avrebbe dovuto risollevare dal fondo dello schieramento le monoposto di Woking. Dopo un iniziale e promettente quinto posto di Fernando Alonso in Australia a 27 sec. dal leader Vettel, il crollo assoluto. Se non fosse stato per l’alfiere spagnolo, irriducibile guerriero, la McLaren avrebbe rischiato di finire nelle ultime due posizioni di classifica. Il saluto finale ad Abu Dhabi (voto 10 e lode) rimane una delle migliori immagini della storia recente della Formula 1.

Voto 2… All’operato della FIA

Maurizio Arrivabene: “Importante che non ci siano fughe di notizie verso i nostri avversari perché sarebbe una grave violazione”.

L’occhio sempre vigile della Federazione Internazionale dell’Automobile sulla Ferrari ha sorpreso persino il team principal della Ferrari. I controlli sono opportuni e necessari ma occorrerebbe una maggiore chiarezza. Quando le verifiche sono state effettuate, sulla vettura italiana vi è stato il rischio concreto di fughe di notizie. Dai volanti controllati con le mappature, agli specchietti retrovisori posizionati sull’Halo prima approvati e poi modificati, sino ai doppi sensori sulle batterie, la SF71H è stata vivisezionata.

Il misterioso concetto di “illegalità limitata” dei cerchi forati Mercedes ha, invece, creato un precedente pericoloso per il rispetto e l’interpretazione del regolamento. Le decisioni della FIA dovrebbero vertere sul principio della trasparenza e non creare ambiguità. Passi in avanti e passi indietro, due pesi e due misure ed interpretazioni tecnico-regolamentari alquanto discutibili non aiutano nè il pubblico nè gli addetti ai lavori.

Voto 1… A Paddy Lowe e alla Williams FW41

Le attese per la Williams FW41 erano altissime ad inizio anno. La prima vettura dell’era Lowe si è rivelata la peggiore monoposto della storia della casa inglese e del campionato di Formula 1 2018. Quasi 2 secondi al giro più lente dei competitors, le Williams hanno racimolato appena 7 punti in classifica costruttori.
I due piloti Lance Stroll e Sergey Sirotkin hanno avuto in dote due auto “malvagie” secondo Claire Williams. Il 2019 non potrà essere peggiore dell’ultima stagione. Paddy Lowe deve farsi perdonare qualcosa con la nuova FW42 e potrà fare affidamento sul ritorno di Robert Kubica e sul campioncino della Formula 2, George Russell.

Voto 0… Al servilismo di Esteban Ocon

Se si potesse dare un premio al personaggio antisportivo dell’anno, il nome di Esteban Ocon sarebbe tra i papabili vincitori. Se l’episodio del Brasile verrà ricordato alla pari di altri clamorosi crash alla Jos Verstappen o David Coulthard, le dichiarazioni a Montecarlo: “Sono pilota Mercedes, devi chiederlo al boss!” rimarranno fisse nella memoria per molti anni a venire. Nel 2019, per fortuna, non vi saranno più ipocrisie. Esteban Ocon lavorerà, ufficialmente, per Toto Wolff e la Mercedes!

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