Il leggendario ingegnere britannico ha parlato dei principali punti di forza della straordinaria Red Bull RB19, senza svelarne i segreti.

Scovare i segreti del successo delle monoposto più dominanti nella storia della F1 è uno dei passatempi preferiti dagli appassionati. Con l’emergere di un nuovo team dominante nel 2022, la Red Bull, sono nate tante ipotesi su quale sia il segreto delle vetture realizzate a Milton Keynes, e in particolare della straordinaria RB19. Il fondo, la Power Unit, la filosofia aerodinamica e tanti altri fattori sono stati messi in luce, ma chi meglio di Adrian Newey può fornire degli indizi sul grande successo della Red Bull nelle ultime due stagioni? Intervistato dal podcast Beyond the Grid, il leggendario ingegnere britannico ha parlato del suo vantaggio in termini di conoscenza delle vetture ad effetto suolo, maturato grazie alle esperienze passate, e dei principali punti di forza della RB19.

Foto: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

“Con queste monoposto ad Effetto Venturi…” – ha esordito Newey – “…e in un certo senso anche con le vetture a fondo piatto degli scorsi anni, il fattore principale non è solo l’aerodinamica, bensì l’interazione tra aerodinamica e telaio. Forse sono stato un po’ avvantaggiato in questo, perché all’epoca della Fittipaldi, una vettura a fondo piatto, e poi nei tre anni passati in IndyCar, con macchine ad Effetto Venturi, acquisii molte conoscenze su questo tema. Poi fui fortunato, perché alla March feci esperienza nell’ufficio di design durante la settimana e come ingegnere di pista nel weekend”.

L’ingegnere britannico ha poi ripercorso le tappe della progettazione della RB18, che poi si è evoluta nella meravigliosa RB19, svelandone alcuni dei punti forti: “Il cambio regolamentare del 2022 è stato il più grande dal 1982, quando vennero proibite le vecchie vetture ad effetto suolo. Dovevamo trovare la direzione giusta in termini di architettura della monoposto: ciò significa scegliere il posizionamento corretto delle ruote anteriori, così come la giusta interazione tra asse posteriore ed elementi ‘fissi’, come il telaio, il propulsore e il cambio. Poi è venuto il momento di disegnare il fondo. Dopo questa parte legata all’architettura generale della monoposto, mi sono concentrato sulle sospensioni anteriori e posteriori. Sono parti fondamentali, che ogni team cerca di realizzare nel modo migliore possibile. Se si sbagliano degli elementi di carrozzeria, in una certa misura si può rimediare durante la stagione. Sbagliare l’architettura generale invece ti condanna per tutto l’anno.”

“Certamente non posso dire cos’è che fa la differenza!” – ha scherzato Newey in chiusura – “La RB19 è chiaramente una diretta evoluzione della RB18, che era stata concepita con un certo ritardo rispetto alle vetture di tutti i nostri rivali a causa della lotta con la Mercedes nel 2021. […] Teoricamente partivamo svantaggiati, ma la cosa più importante sarebbe stata indovinare l’architettura della macchina. Ad inizio stagione la Ferrari era veloce quanto noi, ma, dopo aver sistemato tutti i dettagli fondamentali, trovammo una buona base su cui sviluppare. […] Con il primo upgrade in Bahrein eliminammo il problema del porpoising, evitando di spendere risorse nel cercare di risolvere questo problema, come invece furono costrette a fare Mercedes e Ferrari.”

Foto copertina: Red Bull Content Pool

A proposito dell'autore

F1 writer for Newsf1.it | FIA accredited | 📍Lucca

Post correlati

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto