Mercedes, Hamilton e Russell delusi

Quinto uno , settimo l’altro. Per Lewis Hamilton e George Russell e le loro Mercedes sono arrivati sì altri punti in Giappone, ma il podio è rimasto ben lontano dal campo visivo. Al termine della gara nel Sol Levante, i due piloti avevano decisamente il muso lungo.

Certo, la Red Bull si è comportata come sempre e come sa fare ma, insiste soprattutto il sette volte campione del mondo britannico di Formula 1 , le carte si potevano giocare meglio. E non lo dice soltanto a se stesso ma anche al team reo, a suo avviso, di avere compiuto alcune scelte non molto opportune.

Eppure la squadra aveva impostato la kermesse giapponese in corso d’opera proprio per consentire a Hamilton di cercare di rendere la vita difficile a Leclerc soffiandogli il quarto posto. Ma così non è andata.

I 190 punti dell’eptacampione del mondo sono quarantatrè in meno dei 223 di Sergio Perez e della sua Red Bull e cominciano a rappresentare un divario consistente. Il direttore tecnico dei tedeschi Andrew Showlin, dal canto suo, è stato categorico e ha ribadito che la strategia adottata è stata l’unica adottabile in una situazione di quel tipo. “Non è facile- dice a Motorsport – organizzare le vetture in tempo reale, quando abbiamo deciso di scambiarle, è stato più che altro per la velocità con cui Carlos (Sainz) stava arrivando dietro di loro e per il fatto che anche Lewis , che aveva le gomme vecchie, avrebbe potuto essere a rischio, forse avrebbe potuto funzionare meglio ma il fatto è che stavamo cercando di evitare che anche Lewis perdesse quella posizione, visto che era quello che aveva più probabilità di finire davanti a Carlos”.

Hamilton è finora terminato sempre in zona punti dall’inizio del mondiale avendo come migliore risultato due secondi posti in Australia e Spagna.