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Aston Martin, delusione di Alonso e Stroll

Aston Martin – Che la situazione non sia più la stessa di prima è ormai evidente. Nè Fernando Alonso nè Lance Stroll hanno più dalla pista particolari motivi per sorridere ultimamente. L’asturiano è finito ampiamente lontano dal podio per il terzo Gran premio consecutivo, Stroll, invece, ha concluso il Gran Premio anzitempo archiviando il secondo Gran Premio di Formula 1 di fila con il broncio dato che a Singapore non era neppure partito.

La vettura britannica, insomma, non pare più in grado di offrire performance significative, perlomeno nel senso attribuito all’aggettivo dalla scuderia che è di puntare in alto. Il nervosismo manifestato da Alonso nei colloqui radio con il team è la cartina di tornasole di una situazione che non sembra più caratterizzata dalla sicurezza di rendimento e dall’unitarietà di vedute.

“Mi avete gettato in pasto ai leoni – ha detto seccato per il suo primo pit stop- fermandomi troppo presto”. Lui, però, nega che quest’arrabbiatura sia frutto di un’incomprensione strutturale e derubrica la cosa a semplice incomprensione, senza fare drammi. E sia, ma è certo che qualche corto circuito vi è stato. “Non so esattamente – ha dichiarato a Motor Sport- cosa si dicano gli altri piloti quando si trovano dietro una monoposto più lenta sul rettilineo si allontanano anche quando si apre il drs, ma preferisco essere motivato per sorpassarli in pista”.

E la motivazione arriva quando hai la percezione di poterti disfare della concorrenza che ti sta subito davanti con una certa facilità. Cosa che, appunto, Alonso nel suo abitacolo non ha percepito.

Conclude però che, tutto sommato, “il risultato finale sarebbe stato comunque l’ottava piazza”. Insomma, in linea con quanto è poi successo. Ma è chiaro che, per chi si è vinto due mondiali in carriera, non sia quello l’obiettivo da perseguire quando si sale su una monoposto.

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