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Kimi Raikkonen rivela: correvo nei cross all’insaputa dei miei team di Formula Uno

Nel 2007 è salito sul tetto del mondo mettendo in fila la concorrenza nel campionato di Formula Uno al volante della Ferrari. Kimi Raikkonen è stato uno degli ultimi piloti a riuscire a far diventare realtà i sogni di gloria della casa di Maranello.

Si potrebbe pensare che la sua vita fosse invasa esclusivamente dalla passione per la Formula Uno oltreché dai suoi affetti familiari. E si sbaglierebbe. Lui stesso ha infatti ammesso che, quando non correva per i circuiti, all’insaputa dei suoi team, andava a concedersi un diversivo con le due ruote gareggiando nei cross.

Che tutto quanto sapesse anche un minimo di motori gli piacesse un mondo era cosa arcinota. Tanto che poi, oltre alla Formula Uno, si è dilettato anche nel mondo dei rally e dei nascar. Ma che andasse a misurarsi nelle gare di cross mentre era impegnato nel circus era un segreto da lui tenuto chiuso a chiave a doppia mandata nella sua memoria sino a oggi.

A girare questa chiave e farlo uscire allo scoperto è stata la “Gazzetta dello Sport” che precisa: “amava il mondo dei motocross a tal punto da concedersi qualche “sgarro” e ha rivelato di avere preso parte ad alcune gare amatoriali tra moto con ruote tassellate senza informare i propri team quando gareggiava in Formula Uno”.

Una piccola leggerezza o infrazione? Forse. Ma vi è da immaginare che i vari team l’abbiano presa con il sorriso sulle labbra. Specie quello del cavallino rampante che , con lui, si è garantito, sinora, uno degli ultimi mondiali della sua storia.

Raikkonen, del resto, le moto se le portava talmente nel cuore che, appeso il casco al chiodo nel 2021, ci si buttò in altra veste come team principal del team Kawasaki nel mondiale MXGP. Forse avrebbe voluto essere in pista al posto di quel Romain Fevbre che gli ha fatto luccicare gli occhi. Ma Kimi il birombante diviso tra moto e auto ha comunque apprezzato lo stesso anche da spettatore la insostenibile leggerezza dell’essere vincente. Come manager ora come lo era come pilota un tempo. Ma l’emozione è la stessa.

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