Canada. Altra tappa per il mondiale di Formula 1 che tra gli svariati appuntamenti europei si concede una tappa oltreoceanica per correre sul circuito Villenueve. Lontani migliaia di kilometri dalle sedi europee eppure gli stessi tabù si ripresentano in un circus che ormai risulta essere fin troppo prevedibile, tanto che non ci stupiamo se i telespettatori sono in sistematico calo da qualche settimana a questa parte.
Verstappen si conferma ancora una volta capace di conquistare la pole position firmando il giro più veloce e assicurandosi una facile partenza nella giornata di domani a Montreal. Le Ferrari invece, ancora una volta, deludono ma ormai ne siamo abituati e non ci stupiamo più di molto. Nonostante il weekend si preannunciasse come uno dei migliori per la scuderia di Maranello il meteo ha saputo ribaltare le carte in tavola e come sempre la Ferrari si è dimostrata incapace di saper fronteggiare una situazione imprevista o che comunque vada al di fuori di quello che è lo schema naturale previsto per un GP.
Il primo colpo dj scena arriva in Q2 quando tutti escono con le intermedie è così fa anche Leclerc (che esce ultimo) chiedendo a gran voce nel giro out di poter rientrare per montare le soft, ancora non ascoltato dalla squadra il monegasco è costretto a fare un giro con le gomme verdi quando ormai la pista è asciutta e quando rientra per montare le soft lo fa nel momento peggiore: quando inizia a piovere e l’aderenza sparisce come la neve al sole. Morale della favola il numero 16 non riesce a mettere insieme un giro sufficiente ne con la mescola da bagnato ne con quella da asciutto venendo così escluso dal Q3. Una catena di errori che si ravvisano a partire dal fatto di lasciare uscire Leclerc per ultimo e che si amplificano nel momento in cui la squadra sceglie deliberatamente di non ascoltarlo, una procedura a cui ormai siamo abituati per il team rosso.
Meglio Carlos Sainz che riesce quantomeno a passare il taglio.

Nel Q3 poi Max riesce a siglare due giri da favola uscendo tra i primi seguito da uno splendido Hulkenberg con cui la Haas si dimostra una grande squadra in situazioni anormali capace di sfruttare le occasioni che gli vengono offerte dal caso (rappresentato dal meteo in questo caso) Max riesce a scongiurare così la possibilità di una bandiera rossa o il pericolo di un aumento pioggia; Piastri perde poi infatti il controllo della macchina e sbatte con il posteriore causando una bandiera rossa giusto pochi secondi prima che Alonso tagli il traguardo, quando la monoposto viene sistemata e il tracciato è nuovamente agibile ormai è troppo tardi: la pioggia scesa sul circuito canadese è troppa e nessuno riesce a migliorarsi lasciando di fatto là pole in mano a Max.

Sainz chiude solamente ottavo e con la quasi certezza di una penalità di tre posizioni che arriverà per aver causato un impeding a Gasly nell’ultima chicane che ha verosimilmente escluso dal passaggio del taglio il francese. Terza posizione per Fernando Alonso che precede le Mercedes di Hamilton e Russell e poi Ocon e la McLaren di Norris.
ancora una volta la Red Bull si dimostra non solo la vettura più veloce sulla griglia ma anche il miglior team capace di ragionare, reagire, ascoltare i suoi piloti, fidarsi di essi, una combinazione di fattori che in Formula 1, così come nella vita, risulta vincente.

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