Durante le qualifiche di Formula 1 i piloti spingono al massimo le monoposto cercando il limite senza oltrepassarlo per portare a casa la migliore prestazione possibile, che spesso vuole dire poter partire in pole position nella gara della domenica. Ma le cose sono sempre più difficili di come le studiamo nella teoria, così anche in qualifica è spesso difficilissimo trovare un buono spot (una posizione tra i piloti presenti in pista) che ti consenta di effettuare un giro pulito senza che altre monoposto in pista (magari in un giro lento) ti rallentino obbligandoti a traiettorie più lunghe o pericolose.
Per ovviare a questo problema nei casi più chiari ed evidenti l’impeding è sanzionato dalla FIA solitamente con 3 posizioni di penalità sulla griglia di partenza della gara. Evidente è stato settimana scorsa con il Gran Premio d’Olanda: in quel caso si è venuta a creare una curiosa e rara situazione tale per cui la pista si stava asciugando e i piloti hanno rischiato montando le gomme slick, ma sul circuito era presente una sola traiettoria pulita e asciutta da poter seguire, questo implicava che chiunque (per impeding o errore proprio) sfruttasse una traiettoria diversa da quella asciutta perdesse molto tempo sul cronometro del giro o peggio ancora finisse a muro.
In merito a come poter evitare queste situazioni di impeding Toto Wolff ha dichiarato:
“Penso che la risposta sia penalizzare, penalizzare, penalizzare. Se sai che non vai in prigione quando eludi le tasse, eludi le tasse. Non capisco perché queste cose non vengano penalizzate. Questa situazione è stata un chiaro ostacolo per alcuni piloti in Q1. Tsunoda è un bravo ragazzo, ma ha ostacolato Lewis nel suo giro veloce e non si è mosso dalla linea asciutta. Puoi dire ‘si, [Lewis ndr] si è buttato all’interno e non sembrava che gli fosse costato molto’ ma passare da una linea asciutta a una linea bagnata, e poi di nuovo ad una linea asciutta, gli è costato, penso un decimo che lo avrebbe messo in Q3. Dobbiamo essere duri con le sanzioni” ha chiosato Toto.
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