GP SPAGNA ANALISI DELLE PRESTAZIONI

Apriamo questo articolo con un ‘mea culpa’ infinito in quanto abbiamo, anzi ho, completamente errato nella proiezione delle performance Ferrari per il GP Spagna, certo riuscire ad estrapolare un trend da una manciata di dati era difficile e coraggioso allo stesso tempo, ma il distacco della Rossa dalla Mercedes in Cina faceva ben sperare che la curva di evoluzione si ‘impennasse’ mentre invece, su di una pista molto tecnica, si è appiattita in maniera sintomatica, i motivi sono tanti, scelte del Team, aggiornamenti corposi che non sono arrivati, tanti piccoli affinamenti ma niente di rivoluzionario come invece ci si aspettava, e il risultato finale è sotto gli occhi di tutti; oggi ci soffermeremo su 2-3 aspetti della gara esaminando le prestazioni dal 2° giro fino alla 1° sosta cercando di mettere in luce alcuni fattori che includono la Mercedes, la Ferrari e la Williams, parleremo poco della Red Bull per due motivi, Ricciardo, in pratica, ha fatto gara a se e Vettel è partito 15° e quindi i suoi tempi del primo stint sono giocoforza influenzati dalla sua presenza nel ‘traffico’. Tutti i piloti in esame sono partiti con gomme Medie (banda bianca) ed usate, dal grafico qui sotto
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Possiamo notare come le due Mercedes abbiano fatto dei giri molto simili, ma ci sono stati due momenti in cui Rosberg avrebbe potuto attaccare il suo compagno di squadra perché più veloce in particolare dal giro 5 al giro 8 e dal giro 13 al giro 16, il pilota Tedesco non sta prendendo l’iniziativa nei confronti di Hamilton e cerca di giocarsela con la strategia, che infatti lo ha portato, inutilmente, a ridosso del vincitore negli ultimi giri, crediamo però che questa prudenza, che sicuramente è dettata da ordini di Scuderia, non possa per niente giovare a Rosberg il quale dovrebbe avere il coraggio di osare di più e cercare il duello corpo a corpo soprattutto nelle prime tornate invece di essere conservativo e lasciar andare via Hamilton il quale ha così tutto il tempo di decidere strategie, risparmiare energie nervose, gomme e mezzo meccanico, in definitiva il Tedesco avrebbe delle possibilità ma non tiene giù il piede soprattutto nelle prime fasi della gara, come già visto su altre piste; ancora una volta si evidenzia quanto sia efficiente il Team Tedesco nello sfruttare le Pirelli rimanendo su tempi costanti per tutto lo stint che è molto più lungo degli altri. Ricciardo si mantiene ben distante dalla Mercedes mediamente a circa 1,5 sec a giro ed anche lui va su 2 soste con un 1° stint molto breve per poi allungare la parte centrale con gomme medie nuove per ben 31 giri con una differenza massima tra il migliore ed il peggiore di circa 8 decimi e velocizzando l’azione 2 tornate prima della sosta al giro 45 con gomme molto usurate, un’ottima gestione delle coperture. Curiosità da notare è che tutti i piloti in esame alzano i loro tempi al 7° giro per poi tornare al ritmo precedente, forse una strategia per far ‘riposare’ le coperture oppure una caratteristica naturale delle stesse.   Per quanto riguarda la Ferrari e la 1° sosta di Alonso andiamo a dare un’occhiata al grafico in cui abbiamo eliminato i tempi di Hamilton, Rosberg e Ricciardo

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Ora Alonso è stato richiamato al box al giro 16, in quel momento era dietro a Raikkonen, tale strategia sembra sia stata pensata per difendersi da Massa che infatti si è fermato al giro 15, ma più probabilmente è stato il tempo fatto registrare dallo Spagnolo nello stesso giro a mettere in allarme la Ferrari, infatti, come si vede dal grafico, dopo una discreta prestazione al giro 14 il giro successivo Alonso fa registrare il suo tempo più alto di tutti i primi giri, segno che le coperture stavano degradandosi in fretta, quindi si è optato per la scelta più ovvia, richiamarlo al box, anche in funzione del fatto che invece Raikkonen era su tempi stabili (seppure alti) e che anzi ha abbassato alla tornata prima del pit stop, quindi una scelta puramente strategica e logica.

Adesso andiamo a dare un’occhiata ai migliori tempi per settori della gara

SETTORE 1 SETTORE 2                                                SETTORE 3
ROSBERG VETTEL VETTEL
KVYAT ROSBERG ROSBERG
HAMILTON HAMILTON HAMILTON
VETTEL ALONSO RICCIARDO
MASSA RICCIARDO MAGNUSSEN

Si può capire quanto sia stato veloce Vettel in questo GP presente tra i primi 5 in tutti e 3 i settori, l’unico insieme ai piloti Mercedes dei quali Hamilton stranamente occupa la terza piazza in tutte e 3 le porzioni di pista. Il 1° settore è quello dove si raggiungono le massime velocità e necessita una vettura scarica e potente, negli altri è importante il carico aerodinamico ed infatti il Pilota Tedesco della Red Bull primeggia in questi tratti di pista segno che la Scuderia ha a disposizione un’ottima vettura ben bilanciata che crescerà moltissimo durante il Campionato, il resto lo ha fatto Vettel armato di tecnica e di ‘ira furibonda’…  

Capitolo PIRELLI, la Casa Milanese ci ha sorpreso spesso in quest’ultimo anno, nel bene e nel male, e lo fa ancora una volta, proporre le due gomme più dure del range a disposizione li ha certamente messi al riparo da aspre critiche che invece ci sono state lo scorso anno, ma lo spettacolo dov’è finito? Se ci fosse stata a disposizione anche la soft ci sarebbero state ben altre strategie e probabilmente più spettacolo in pista, tra l’altro la gomma più dura per naturale definizione dovrebbe durare ben più giri ed invece… La scelta è molto conservativa e a mio giudizio sbagliata, anche perché con le Mercedes che se ne vanno per i fatti loro il GP può diventare noioso e mettere un poco di pepe non guasterebbe, a quanto pare, invece, la paura la fa da padrona, e non è facile dimenticare Spagna 2013 e tutte le polemiche che ne sono derivate semplicemente perché a vincere è stato qualcun altro…

Marco Asfalto   

Twitter : @marcoasfalto

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