Ambedue ci sono andati a un soffio. E, per un certo periodo del Gran Premio, l’hanno anche frequentata. Alla fine, però, nè Nico Hulkenberg nè Kevin Magnussen sono riusciti a traghettare la loro Haas laddove si possono raccogliere profitti per la classifica. Nico il teutonico era stato autore di ottime qualificazioni giungendo in Q3 e questo lo autorizzava a pensare che la gara avrebbe potuto suonare per lui note liete. Invece , per il suo quarto piazzamento tra i primi dieci, dovrà attendere. Per lui è il secondo undicesimo posto consecutivo dopo quello ottenuto a Miami. Magnussen lo scandinavo , invece, all’attivo ha finora soltanto un decimo posto colto in Australia. Poi blackout totale. E anche lui, con il dodicesimo posto finale, ha di che mangiarsi le mani.
Nel complesso, però, la Haas sta comunque evidenziando un buono stato di forma rispetto allo scorso mondiale avendo approcciato questo in modo decisamente più competitivo. Le disamine dei due scorrono sul fiume della delusione ma non su quello del dramma. “Siamo stati sconfitti da Yuki (Tsunoda, Racing Bulls, ndr)- dice Hulkenberg- quindi abbiamo perso una posizione e Checo (Perez, ndr) con la sua Red Bull stava venendo fuori e non vi era modo di trattenerlo con gomme molto più fresche con una strategia diversa, francamente non credo che avessimo abbastanza ritmo, che ci mancasse un po’ e la strategia di rientrare ai box presto ci ha reso la vita piuttosto difficile, penso però che sia confermato che possiamo competere a centro gruppo”.
Anche Magnussen imbocca il sentiero dell’ottimismo. “Abbiamo avuto una giornata decente- osserva- non abbiamo avuto nulla di gratuito in termini di problemi con le auto che ci precedevano, il dodicesimo posto significava che me lo ero davvero guadagnato superando le persone in pista e lottando per questo, sembrava una bella gara ma siamo purtroppo finiti indietro, abbiamo comunque dimostrato che il ritmo c’era e stavamo guadagnando sulla concorrenza a centro gruppo, ho un po’ pagato la posizione di partenza”-
Ora a Monaco contano di rifarsi. E sicuramente di lasciarsi alle spalle il Gran Premio monegasco del 2023 dove chiusero mestamente al diciassettesimo posto (Hulkenberg) e al diciannovesimo (Magnussen). Ma quella era una Haas ancora in crisi. Questa, invece, sembra avere decisamente un’altra pelle.