Dando un’occhiata ai tempi e soprattutto alla durata degli stint degli pneumatici balzano subito agli occhi alcuni dati abbastanza importanti, i Piloti sotto elencati sono tutti partiti con le gomme più morbide, Hamilton che era in pole position ha senz’altro potuto usufruire, capitalizzandola, la posizione di partenza  privilegiata, frutto di una grandissima prestazione del Sabato,  iniziando proprio dal Britannico si può facilmente notare dal grafico sotto esposto, come abbia potuto allungare la sua prima sosta fino al 17° giro, lontano da scie fastidiose e duelli con altri concorrenti, il maggior sfruttamento delle coperture avviene comunque fino al 7°-8° giro, situazione uguale agli altri Piloti che trovano le migliori proprie performance durante i giri descritti, la differenza sostanziale con Rosberg, però, che ha la stessa vettura, è che riesce a contenere il normale innalzamento del time almeno fino al 15° giro; quindi ancora una volta si percepisce quanto sia importante partire davanti e poter gestire le gomme a proprio piacimento gestendone anche la temperatura, di contro Rosberg subisce una usura molto alta dalla tornata n.8 fino alla sosta avvenuta al giro 13, quindi con un’inevitabile stint centrale più lungo che infatti avverrà alla tornata 37 mentre per Hamilton alla tornata 38, quest’ultimo protagonista 3 giri prima di fermarsi di tempi bassissimi tutti di poco sotto la soglia del 1:43, la lunghezza maggiore dello stint centrale di Rosberg sarà poi l’ago della bilancia (insieme all’inevitabile traffico in pista) del distacco dal compagno di squadra dal quale perde costantemente una media di 2 decimi/giro.

GRAFICO_PRIMI_GIRI

Ricciardo subisce il deterioramento delle coperture in maniera abbastanza costante attestandosi dopo il fatidico 8° giro intorno al tempo di 1:45.300 e diminuisce i tempi solo nei 2 giri antecedenti la sosta con lo scopo di prendere vantaggio sugli avversari, veramente due bellissime tornate in grado di abbassare i tempi di circa 6 decimi in previsione dell’entrata al box, i timing del Pilota Australiano (fermatosi al 15° giro), però, erano al di sopra di quelli di Vettel e qui si apre un interrogativo, come mai il Pilota Tedesco è stato richiamato al box al giro 12 quando i suoi tempi erano comunque in linea con gli altri piloti? Probabilmente per fare gara su Alonso, il quale è stato il primo dei Piloti in esame a fermarsi per il cambio gomme, avvenuto addirittura al giro n.11 quando i suoi tempi cominciavano ad essere a ridosso di 1:45, questa strategia, però ha consentito ad Alonso si sopravanzare gli avversari ed essere per pochi giri in 2° posizione, grazie al buonissimo sfruttamento delle gomme dure dello stint centrale nel quale ha girato con estrema regolarità sempre tra 1:43 e 1:44 mentre i diretti rivali faticavano sulle stesse gomme con tempi di poco più alti. Vettel al contrario con le gomme più dure è andato in netta crisi, segno che con la macchina che comincia a scaricarsi e coperture meno performanti il Tedesco non si trova a suo agio, i suoi timing sono sempre stati al di sopra del 1:44 e solo in 5 tornate al di sotto, mentre il compagno di squadra, Ricciardo, ha girato costantemente  sul 1:43 alto, un distacco diventato ancora più importante al terzo stint, come evidenziato dal grafico. Con il Tedesco che alla fine paga un distacco di più 20 sec. sulla linea del traguardo all’Australiano.
GRAFICO_RICCHIARDO_ALONSO

Negli ultimi giri inizia un duello a distanza tra Ricciardo ed Alonso, con lo Spagnolo davanti per un pugno di secondi, la contesa si innesca al giro 39 quando il pilota della Red Bull con gomme fresche (sostituite al giro 37) realizza il suo miglior giro con il tempo di 1:41.473, in quel momento Alonso che si era fermato al giro n.33 era più lento di circa un secondo.

GRAFICO_VETTEL_RICCIARDO

Nonostante questo inizia il capolavoro dell’Asturiano capace, con gomme più usurate, di realizzare una serie di giri molto performanti migliorandosi costantemente dal giro 43 fino al 48, tornata del suo record personale, denotando un’abilità nel gestire la macchina e le coperture fuori dall’usuale, rimane comunque su tempi molto buoni per altri 3 giri, fino ad alzare inevitabilmente i tempi nelle ultime tornate, questo però non è bastato a Ricciardo per ‘prendere’ lo Spagnolo, ed infatti al traguardo arriva con un ritardo di poco meno di 4 sec. è da notare comunque come il Pilota della Red Bull abbia spinto fino alla fine ed anzi alla 55 tornata ha effettuato una ottima prestazione in linea con quelle di ben 10 giri prima (dal 44 al 47); altra cosa da notare è come i due piloti abbiano avuto un rallentamento alla tornata 42, frutto di un doppiaggio.

CONCLUSIONI 

Che la Mercedes sia ancora la vettura migliore è scontato, ma si sono messi in luce altri fattori, la Ferrari non è riuscita a sfruttare a dovere le gomme morbide, troppo alti i tempi dopo il 5 giro, probabilmente con una costanza di prestazioni per altre 4-5 tornate la Rossa avrebbe avuto molto meno gap da Hamilton (poco sopra i 23 sec.) e probabilmente avrebbe potuto insidiare la posizione di Rosberg che ha sopravanzato lo Spagnolo di circa 5 sec. buone le prestazioni con le altre coperture, ma ancora non ci siamo, riscaldare le gomme velocemente è una qualità, non lo è invece usurarle troppo, manca ancora la prestazione in qualifica e indipendentemente da software e parti elettriche bisogna lavorare sull’aerodinamica e la meccanica, questi miglioramenti porteranno poi la Power Unit a lavorare senz’altro più efficacemente. La Red Bull viaggia su due livelli distinti, se va bene una vettura ha problemi l’altra, la cosa sta diventando alquanto anomala, anche se sul Tedesco cominciano a calare delle ombre viste le prestazioni di Ricciardo che ben si è adattato ad una monoposto nettamente diversa, riesce a guidarla con più dolcezza limandone i difetti di assetto, carico aerodinamico ed erogazione più ‘brutale’, ci si aspetta, però, da un 4 volte Campione del Mondo anche la capacità di ben adeguarsi a vetture molto diverse, caratteristica comune di tutti i ‘Grandi’. Entrambe le vetture, Ferrari e Red Bull, hanno grandi margini di miglioramento, mentre, invece, la Mercedes appare quasi al termine dello sviluppo, una monoposto da ultima gara dell’anno e non da primi appuntamenti, è da capire se, in progressione, quanto miglioreranno i Tedeschi ed in proporzione quanto gli altri. Da notare come nei migliori tempi dei 3 settori, Alonso solo nel 1° si piazza al 5° posto mentre nel 2° è 7° e nel 3° è 9° quindi mai una prestazione tra i primi eppure è arrivato il podio, qui si possono leggere sia i problemi che le qualità della vettura e del Pilota, infatti in quest’ultimo settore (il 3°) gli sono stati davanti tra gli altri, anche Hulkenberg, Gutierrez e Bottas, la porzione della pista è quella meno guidata e dove serve maggior velocità e maggior accelerazione per ottenerla, quindi riuscendo ad ottenere un poco di efficienza in più sotto questo aspetto, la Rossa sarebbe molto più competitiva.

Marco Asfalto   

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