Questa volta mi sono assicurata di ascoltare tutte le comunicazioni dal vivo, nella sala stampa del Red Bull Ring: ecco a voi Radio Spielberg.

Dovete sapere che in sala stampa, nei circuiti, non c’è telecronaca: gli unici suoni provenienti dagli speaker sono quelli dei team radio che vengono trasmessi durante le sessioni.

Ecco, ogni volta che alzavo lo sguardo verso l’enorme schermo, c’era un team radio di Grosjean in diretta. Lo avevo detto, in Radio Baku, di fare qualcosa per i suoi freni, così anche da smetterla di lamentarsi tutto il tempo. Romain ci ha dato ascolto, ma sembra che voglia comparire in Formula 1 Radio a tutti costi, ed ha trovato altre cose per cui lamentarsi.

Grosjean: “Gary, credo ci sia troppo sottosterzo con le alte velocità.”

E ancora: “Ho una foratura all’anteriore sinistra.”

Il pilota francese rincara la dose in FP2.

Grosjean: “Ho preso una bella botta al fondo. Abbiamo completamente sbagliato il bilanciamento, quindi non credo di poter restare in pista.”
Grosjean: “Ditemi qualcosa, non siamo lontanamente vicini a dove dovremmo essere.”

Sembra che finalmente il suo ingegnere si sia stancato di lui e lo stia ignorando.

Grosjean: “Avete ricevuto i miei messaggi?”
“Yeah abbiamo capito.”

 

Ecco, Romain, anche stavolta sei stato accontentato. Vorrei ricordarti che Antonio Giovinazzi disputerà ben 7 prove libere con il tuo team, la Haas. E se fosse un tipo silenzioso? La Haas potrebbe abituarcisi, non vorrai mica essere rimpiazzato per questo?

Il nostro Ice Man, invece ha riscontrato problemi di viabilità, e in mancanza di un clacson per smuovere quello davanti, Kimi si sfoga in radio..

Raikkonen: “Come possono metterci così tanto? E’ così blu (la bandiera), deve spostarsi!”

Kimi è tutti noi al semaforo. Un vigile, a Spielberg, non era disponibile?

C’è chi, in Austria, ha dovuto fare i conti con i capricci della propria monoposto: dopo il caos generato con la Red Bull dopo la conferenza stampa, Carlos Sainz Jr. si è dovuto prima fermare nelle FP3, e successivamente in gara.

Sainz: “Ma che gara gloriosa.”
“Ci dispiace, niente da aggiungere. Nonostante i problemi sei stato grande.”

 
Carlos non è il solo a non essere contento, c’è anche Marcus Ericsson sul carro degli infelici.

Ericsson: “C’è qualcosa di veramente sbagliato sulla macchina!”

Marcus, ti riferisci al fatto che la tua monoposto avrebbe montato un motore Honda l’anno prossimo? Beh, tranquillo. Meglio senza motore che con un propulsore Honda, Fernando ne sa qualcosa.

E’ arrivato il momento della Hit Parade e al terzo posto troviamo Lewis Hamilton: si sa, quando le cose a Luigino non vanno bene, lui comincia a lamentarsi di qualsiasi cosa.

Prima dice che c’è qualcosa che non va. Poi che non c’è potenza. Poi si lamenta dell’assetto della sua ala anteriore. Dopo di che, in gara ci si mettono anche i freni e l’ala posteriore, la paura di aver preso penalità e ancora lamenti perché non riesce a raggiungere la Red Bull.

La risposta della Mercedes? Il 99% delle volte è tutto a posto, per loro. Lewis non ci sta e brucia ancora, dentro di lui, la ferita dei presunti favoritismi nei confronti di Nico Rosberg.

Sconsolato, sussurra un “Lasciami solo ora, Bono”, proprio quando sta inseguendo Daniel Ricciardo per accaparrarsi almeno la terza posizione, ma non ne ha e deve accontentarsi della medaglia di legno.

Lewis, ci pensiamo noi a darti la 3° posizione, sia mai che resti giù dal podio per un weekend.
 
Seconda posizione per il triangolo Ricciardo – Vettel – Bottas: i tre saliti sul podio sono stati protagonisti di un bel siparietto ad inizio gara. I due ex compagni di squadra in Red Bull, Vettel e Ricciardo, hanno infatti segnalato ai commisari di gara che Valtteri Bottas avrebbe fatto “jump start” (sarebbe partito in anticipo prima del semaforo verde).

Ricciardo: “Sono sicuro che sia tutto a posto, ma credo che Valtteri abbia fatto jump start.”

Vettel: “Ancora nulla sul jump start?”

Tante le congetture, sulla FIA comprata dalla Mercedes, su Sebastian e Daniel che avrebbero dovuto pensare alla partenza invece che guardare Valtteri e la Nasa e l’FBI stanno ancora indagando sull’accaduto.

Intanto, in conferenza stampa Valtteri sorride come un bambino sommerso di caramelle, e anzi, al ring delle interviste lo sento dichiarare che questa è stata “la migliore partenza della sua carriera”.

E se lo dice lui…

Primo posto invece a Daniel Ricciardo. Tanto sorridente e giocherellone in pista, quanto serio e concentrato in macchina.

“Okay, amico, questo è l’ultimo giro, è per il podio: tira fuori i pugni!” Il Ricciardo che conosciamo si libera pochi metri dopo e il suo ringhio dopo aver conquistato la terza posizione, e quindi il quinto podio stagionale, valgono sicuramente la prima posizione della nostra classifica.

Daniel non molla, e porta a casa un altro trofeo sotto gli occhi tristi di Max Verstappen, celebrando con la sua inmancabile shoey.

E no, non ci siamo dimenticati di lui, ma sicuramente gli assegniamo il nostro “Premio Speciale Honestly: what are we doin here?”

Conosciamo già tutti la situazione di Fernando. Vederlo terminare una gara è già tanto, e in casa McLaren si vive la gara recitando il rosario. Dovrebbero saperlo tutti, da team radio come questo:

Alonso: “Avete visto come andiamo (lenti) nei rettilinei? Fantastico.”

E’ rimasta solo l’ironia al pilota asturiano, ma gli altri 19 piloti in griglia, evidentemente, cercano di dargli meno dispiaceri possibili, buttandolo subito fuori all’inizio della gara. Autore della misfatta: Daniil Torpedo Kvyat, che tutto il gruppo ha ingaggiato per situazioni del genere.

“Fernando, qualche danno?”

Alonso: “Si, un sacco di danni. Non so perché mi spingano sempre fuori, non possono giocare a bowling.”

Fernando, lo fanno per non farti soffrire, ma sta tranquillo, resisti: a novembre finirà tutto.


Silverstone è dietro l’angolo: grazie per averci seguito, al prossimo GP!

Credits: F1 Official Twitter Account

di Marika Laselva
Twitter: @MarikaLaselva

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