Manco farlo apposta qualche giorno fa, dopo il weekend monegasco, rovistando tra le mie carte, mi è balzato all’occhio un vecchio magazine-palinsesto della gara internazionale Kartistica WSK di  Castellotto di Branduzzo, ottobre 2012.

Non proprio l’altro ieri ma neanche tantissimo tempo fa. Mi metto a sfogliarlo con un pizzico di nostalgia e subito noto delle foto con ben in evidenza 3 Campioni ancora giovanissimi non che  futuri Big della F1. Premesso che ero a Castelletto per altri motivi, con tali soggetti non mi fu possibile instaurare un dialogo in quel momento, ma fu solo questione di tempo.

Il primo di questi tre grandi è Charles Leclerc, all’epoca campione categoria KF2. Quattro anni dopo in un volo Zurigo-Budapest me lo trovai compagno di posto e trascorremmo buona parte del viaggio a parlare di corse e della stagione che lo stava consacrando un Grande del futuro.

Vi racconto Charles

Charles in quel momento non lo conoscevo ne lo seguivo perché i piloti già vincolati contrattualmente e ancora piccoli all’anagrafe non mi “serviva” seguirli. Tempo 12 mesi e me lo ritrovo avversario nei test ufficiali di F. Renault 2,0. Il passo sul giro è buono, ma non fenomenale (era cmq davanti al mio pilota). Inizia la stagione 2014 F.R 2,0 Alps (il sostituto della F.R. Italia) e, nei tempi, classifiche ufficiali ecc, è davanti ma non troppo. Gara dopo gara migliora e va ad insidiare le posizioni di vertice in classifica. Primo era l’olandese De Vries (ora in F.2) al terzo anno in quella categoria ed alfiere del programma giovani Mclaren, il secondo era il russo Isaakyan (Wec lmp1 lo scorso anno) debuttante come Charles ma non in formula perché corse in F4 francese l’anno prima e, terzo, Mr. Leclerc. Poco dopo metà campionato Charles da 3° in classifica superò il russo e arrivò a pari punti con De Vries. Se pur in un buon team, il monegasco non disponeva dell’esperienza dell’olandese (impegnato anche nell’Eurocup) e a fine anno giunse secondo ma con un bottino ricco di podi e vittorie.

2015 sempre da rookie me lo ritrovo ancora avversario, nella F3 Europea, dove con il team olandese VAR ,  si pone come leader del team relegando i suoi due compagni a comprimari. Il bottino di quell’anno è piu scarso rispetto al 2014 ma Charles chiude 4to in classifica piloti e vince il titolo esordienti. In quella F3 c’erano piloti di altissimo livello ed esperienza ed il team non era ancora del calibro di Prema e Carlin, nonostante l’anno prima ci corse Verstappen. Il tutto gli bastò per essere ingaggiato dall’Accademy Ferrari e  passare nel top team del suo manager (Todt) Art Gp, la stagione successiva in Gp3. Il 2016 lo vede campione assoluto e rookie a suon di vittorie. In quell’anno parlandoci alcune volte e sempre lui il primo a salutarmi, noto come fosse già un campione dentro e fuori l’abitacolo nonostante ancora la sua giovane età. Mio mal grado, era sempre un “mio concorrente” ma senza fare il minimo paragone. Nel 2017 cambia team e grazie a Ferrari che gli fa provare la Haas già nel 2016, viene promosso in F2. lo vedo all’opera solo in qualche gara, ma quello che ha compiuto due anni fa è qualcosa di incredibile, vincendo ancora entrambi i titoli e mettendo a segno 11 pole in 13 gare. La gara di Montecarlo domenica, quei sorpassi, hanno parlato da se. Charles sarà sicuramente un futuro campione del mondo.

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Di Alessandro Giandelli  

 

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