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Ferrari: meglio due piloti forti che non averne

Il concetto di pilota “primario” e “secondario” in Formula 1 esiste sin dall’alba dei tempi quando nel 1950 la competizione prese ufficialmente il via. Da allora sono stati moltissime le scuderie che sono entrate a fare parte della massima competizione motoristica a quattro ruote scoperte e innumerevoli persone hanno dovuto fare i conti con la difficoltà di ingaggiare due piloti forti ma di scegliere, obiettivamente, quale dei due preferirei qualora se ne fosse presentata l’occasione.

Anche per Ferrari è stato così, basti pensare a Schumacher con Barrichello e Massa, o ad Alonso con Massa. È ovvio che diventa altamente complesso allineare gli incentivi di piloti e Scuderia, visto che chiunque essere umano approdi in Formula 1 lo fa con l’interesse ultimo di vincere il campionato del mondo, ed è risaputo che spesso il primo rivale è proprio il compagno di squadra, che gareggia con la stessa vettura; la storia è però piena di esempi dove, al netto della rivalità interna, l’amicizia sia riuscita a prevalere e a formare due grandi compagni di squadra. Proprio la scuderia Ferrari negli ultimi anni sembra aver adottato una strategia diversa, già con Vettel e Leclerc si erano intraviste situazioni ad alto potenziale: in cui non vi era una chiara definizione di numero uno e numero due. Una situazione che potrebbe replicarsi, se non accentuarsi, il prossimo anno con l’approdo di Hamilton a Maranello: è lampante a chiunque che nonostante i suoi (futuri) quarant’anni e i suoi sette titoli mondiali il britannico cercherà sicuramente di portare a casa il miglior risultato possibile e non si accontenterà di certo di fare da gavetta.

Ma per il team Principal Friedrich va basso ovvero questo non è affatto un problema anzi, un punto di forza che non tutti possono vantare:

“Questa è una mossa positiva dal punto di vista delle prestazioni, e parte del nostro risultato di oggi deriva anche dal fatto che abbiamo una buona emulazione tra Carlos e Charles – che si stanno spingendo a vicenda. Sono davvero convinto che preferisco averne due forti piuttosto che no. Di sicuro puoi immaginare il fatto di avere due piloti è un potenziale di punti per la squadra di cui parli. Ma sono sicuro che il potenziale di punti per la squadra con due buoni piloti è molto più alto che con uno e mezzo. Questo è il mio punto di vista”, ha concluso il francese.

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