Nel recente panorama della F1, un accordo tra Porsche e Red Bull è apparso quasi concluso con solo una data da fissare per l’ufficialità, a differenza di Audi che sembrava ancora lontana dall’entrata nel Circus.

Eppure quest’ultima ha anticipato tutti e nel Gran Premio di Belgio scorso, il primo dopo la pausa estiva, Audi ha annunciato il suo ingresso in F1 dal 2026 senza però specificare a quale team affiderà il suo motore (anche se rumors dicono la Sauber).

Secondo Motorsport Network, Porsche e Red Bull stanno esitando con il team principal Christian Horner che conferma l’impegno della sua organizzazione per la loro operazione Red Bull Powertrains (RBP):

“Ovviamente stiamo andando avantiIl 2026 è ancora lontano, dunque abbiamo tutto il tempo e ovviamente, strategicamente, dovremo fare ciò che è giusto per il team e per l’azienda. Ci sono discussioni costruttive in corso con Porsche”.

Tuttavia, in Belgio, alla domanda di Auto Motor und Sport sullo stato dell’accordo con la Porsche, Horner ha risposto:

“Ci sono ancora molti dettagli da chiarire. Porsche è la benvenuta, ma la questione non è così semplice. Spero che la trattativa si concluda positivamente”.

I produttori di motori interessati hanno tempo fino al 15 ottobre per pagare una quota alla FIA per entrare in F1 nel 2026, che Horner ha riconosciuto:

“C’è una data. Ma ciò non impedisce che un accordo venga concluso dopo il 15. Quindi la Red Bull Powertrains fornirà due squadre nel 2026”.

Infatti, la data limite del prossimo mese significa che chi perde la scadenza FIA dovrà aspettare fino al 2027. La stessa Honda è un buon esempio del perché il tempo è davvero importante e il 2026 non è così lontano come potrebbe sembrare considerando l’enormità del design, della costruzione e dello sviluppo della PU.

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