Lewis Hamilton si è lasciato andare ad una lunga intervista, nella quale ha dichiarato tutto il suo impegno sociale non solo all’interno della F1, ma anche e soprattutto all’esterno.

Lewis Hamilton ha ancora una volta ribadito la sua ferma volontà di essere di esempio non solo nello sport che rappresenta, e di voler diventare un personaggio pubblico a tutto tondo, attivo anche nel sociale:“Mi chiedo a cosa servano le vittorie se non si può avere un impatto, se non si può contribuire a cambiare le cose in positivo. Sono contento che GQ mi abbia eletto Game Changer dell’anno, è proprio quello che intendo dire. Perché essere solo “Sportivo dell’anno” non è un cambiamento, invece ‘Game Changer” lo è”



Come abbiamo avuto modo di vedere quest’anno, il sette vuole campione del mondo è impegnato attivamente nella lotta contro il razzismo:“Queste lotte mi hanno aiutato a spingermi a un livello che non sapevo che avrei raggiunto. Questa battaglia per qualcosa che è molto più grande di me e di ognuno di noi ha davvero dato a quest’anno un significato che non avrei mai potuto immaginare. Il 2020 è stato travolgente anche sotto questo aspetto, non solo in quelli negativi. Ed è stato un anno di grande crescita per me: fa strano dirlo, ma sono cresciuto più nel 2020 che negli ultimi dieci, perché ho avuto molto più tempo per concentrarmi su me stesso. E in più con queste lotte penso che diamo un messaggio positivo alle future generazioni: questo è il momento di essere più schietti e spingere per il cambiamento“

Nonostante il contratto di Lewis Hamilton non sia stato ancora ravvivato per la prossima stagione, l’inglese non ha dubbi sul suo futuro:“Me ne andrò al top, ma penso che non l’ho ancora raggiunto. E poi ho una responsabilità nei confronti della comunità della F1 per quello che mi ha aiutato a creare e a spingere per il cambiamento. Se non continuo a spingere questo sport rimarrà sempre uguale, devo continuare a tenere la gente all’erta. Se non lo faccio io, chi?“.

Telegram

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto