F1 – Incaricato di guidare la Ferrari fuori dall’era buia che dura da un decennio e mezzo, Frederic Vasseur ritiene che un solo uomo non possa rivoluzionare una squadra.

Il veterano delle corse Vasseur (23° team principal della Ferrari ) ha discusso con Racecar Engineering di come si sono evolute le squadre di F1 da quando ha iniziato il suo viaggio nel mondo del motorsport nel secolo scorso.

Il 54enne francese ha dichiarato: “Oggi il lavoro di squadra è molto più importante di quello dei singoli, soprattutto se paragonato a quanto non fosse qualche anno fa. Questo perché le grandi dimensioni delle squadre odierne richiedono un maggiore coordinamento all’interno dei reparti”.

“L’influenza di una singola persona è minore, ma questo non significa che sia meno critica, perché ora è più specializzata che mai. La Formula 1 si sta evolvendo in un modo che risponde meglio agli specialisti che agli individui con una visione d’insieme di un particolare argomento”.

“Questo porta a cambiare radicalmente la struttura dei team perché oggigiorno esiste la necessità di coordinare in modo più efficace quegli specialisti che prima erano in grado di fare molto di più di quanto non facciano ora”.

“Un altro fattore da tenere in considerazione è la nuova generazione di piloti che possiede un punto di vista completamente nuovo. Rispettano in vario modo le tecnologie e la fisica rispetto alla generazione che li ha preceduti”.

“È quindi essenziale avere un management con molta esperienza per poter coordinare il più efficacemente possibile il lavoro, senza lasciare che troppi punti di vista interferiscano l’uno con l’altro.”

Vasseur: il contributo dei piloti in F1 è fondamentale

Charles Leclerc e Carlos Sainz sono due individui estremamente competitivi e veloci che hanno dimostrato di poter vincere delle gare, ma non hanno ancora trovato la strada per il titolo.

Alla domanda sull’importanza del contributo dei piloti, Vasseur ha risposto: “Il loro contributo è enorme. La prima parte in cui sono fondamentali è in pista: sia mantenendo la costanza e spingendo la vettura al limite sia in gara per le battaglie ruota a ruota e i vari progressi”.

“La seconda parte consiste nel comprendere la fisica in gioco e nel lavorare insieme agli ingegneri per sfruttare il potenziale della vettura in fase di sviluppo”.

“Il terzo elemento è quello personale, ovvero mantenere il desiderio di continuare a spingere se stessi e la squadra a sfruttare tutto il duro lavoro che viene svolto per produrre la vettura. Può sembrare ma non è una cosa banale”, ha spiegato Vasseur.

Il francese e Leclerc si conoscono da tempo, tra di loro intercorre un legame mentore-protettore: Vasseur stima molto il pilota che ha aiutato la Ferrari ma anche, nell’anno cruciale del debutto, l’Afa Romeo.

Di nuovo insieme per un secondo capitolo, ci si aspetta molto da quello che potranno produrre.

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