La perdita di velocità da parte della Ferrari F1 nelle ultime gare ha insospettito parecchi addetti ai lavori. Colpa forse di una cattiva gestione delle gomme?

Non più tardi di qualche mese fa, la F1-75 targata Scuderia Ferrari veniva incensata da tutti come punto di riferimento tecnico per le nuove vetture ad effetto suolo. Seppur con qualche lieve problema di drag, la grande quantità di carico aerodinamico generato permetteva alla Rossa di godere di un’ottimale gestione degli pneumatici. Esempio lampante fu il Gran Premio d’Australia, durante il quale Leclerc, dopo una tiratissima qualifica, fu in grado di infliggere distacchi abissali a tutti i suoi avversari semplicemente (si fa per dire) grazie ad una migliore conservazione delle gomme.

Persino in Austria, a luglio inoltrato, la Ferrari si era dimostrata la miglior vettura sotto questo aspetto, a differenza di una Red Bull che con Max Verstappen era stata costretta a effettuare ben tre pit stop per riuscire a reggere il passo della F1-75.

La situazione ad oggi: Red Bull avanti anni luce

La situazione odierna, però, vede le carte in tavola completamente ribaltate: Verstappen e la sua Red Bull sono padroni del campionato, dopo aver dimostrato nelle ultime gare uno strapotere in termini di passo gara mai visto fino a prima della sosta estiva. La capacità di gestione gomme della F1-75 sembra ora essere completamente scomparsa, quasi derubata da quella stessa RB18 capace di infliggere 27 secondi di distacco alla sua diretta rivale in soli 30 minuti a Suzuka.

Perché se Spa-Francorchamps è stata un’eclatante eccezione, non si possono non considerare ormai come normalità i risultati di Zandvoort, Monza, Singapore e, per l’appunto, Suzuka.

Sebbene la Ferrari stia tentando di mascherarlo in ogni modo possibile, l’avvento della Direttiva Tecnica 039 ha avuto l’unico effetto di azzoppare le prestazioni della Rossa. Secondo alcune indiscrezioni, l’introduzione di tale normativa avrebbe colpito il vero punto di forza della F1-75, situato in un piccolo spazio presente tra il fondo e il telaio, all’interno del quale uno speciale materiale avrebbe aiutato la Ferrari a smorzare gli urti della vettura. Tutto ciò fino all’arrivo, appunto, della direttiva anti-porpoising.

Ferrari F1 td39
Ferrari F1 td39

Tutta colpa della DT039?

Analizzando gli on board dei piloti, si nota inoltre con buona semplicità come, rispetto ai loro avversari, i due ferraristi fossero di gran lunga più attenti a passare sui cordoli, altra caratteristica che invece ad inizio anno contribuiva a rendere la F1-75 la miglior vettura. La causa di questo cambiamento, oltre che nella famigerata direttiva 039, è da ricercare anche nei problemi di affidabilità fatti registrare dal motore superfast della Ferrari, il quale probabilmente mal digerisce i grandi sobbalzi della monoposto.

Quanto di vero ci sia in queste teorie non ci è dato saperlo. Ciò che possiamo con certezza affermare, però, è che il drastico calo prestazionale della Ferrari è avvenuto in concomitanza con la messa in atto della TD039. E proprio a questo proposito gli ingegneri del Cavallino si sono messi al lavoro nelle ultime settimane, portando in Giappone un nuovo fondo.

“Funziona come ci aspettavamo che facesse”, ha affermato il Team Principal Mattia Binotto. “L’abbiamo provato venerdì su pista bagnata, dove abbiamo potuto raccogliere un numero di dati limitato. Poi venerdì abbiamo raccolto qualcosa in più e i dati ci confermano la fase di sviluppo. La velocità sul giro secco c’è, dobbiamo capire cosa fare per migliorare la gestione gomme”.

La competitività della F1-75 in fase di qualifica, infatti, pare rimasta immutata da inizio anno, conferendo alla Scuderia di Maranello, insieme allo straordinario talento di Leclerc sul giro secco, la bellezza undici pole position. Un numero sensibilmente più alto rispetto ai successi raccolti invece la domenica.

Conservativi in vista degli USA

Tra le altre cose, è emerso dai dati GPS come durante le qualifiche Leclerc abbia perso un’importante quantità di tempo in rettilineo rispetto al suo compagno di squadra, a causa probabilmente di una non dichiarata rotazione dei motori. I 10 millesimi di margine che sabato hanno separato Leclerc da Verstappen, infatti, sarebbero stati ampiamente colmati se al monegasco fosse stato montato un propulsore meno usurato, conservato con ogni probabilità per il prossimo Gran Premio di Austin.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto