Le prestazioni di Sebastian Vettel fanno fischiare le orecchie a Maranello. Davvero un quattro volte campione del mondo può essere umiliato così facilmente?

Un’annata terrificante quella di Sebastian Vettel, un quattro volte campione del mondo che sembra ormai la lontana ombra di se stesso. L’ex dominatore del Circus ai tempi della Red Bull, una volta giunto in Ferrari è crollato in un buio interiore che si è riflettuto sempre di più sulle sue prestazioni. Imbarazzante il confronto con Charles Leclerc, che già nell’annata d’esordio con il Cavallino aveva concluso con una trentina di punti di vantaggio sul tedesco il proprio mondiale.

Ed il 2020? Per Maranello è stato una caporetto, ma l’unico che è riuscito a fornire un briciolo di dignità alla SF1000 è stato proprio il monegasco, addirittura secondo in Austria e terzo a Silverstone. La classifica è impietosa, con il #16 incredibilmente quinto nel mondiale con 75 punti, a -5 dalla Renault di Daniel Ricciardo, il primo degli umani dopo le inarrivabili Mercedes e Max Verstappen. E Sebastian? Si trova in tredicesima posizione, con appena 18 punti, essendo finito nella top ten in appena quattro occasioni.

Una resa incondizionata quella del nativo di Heppenheim, ma se è indiscussa la sua mancanza di motivazione visto l’addio al Cavallino ed una condizione psicologica simile, viene comunque da chiedersi: un campione che sia tale, può essere umiliato così facilmente? Non sapremo mai quanto la Ferrari abbia deciso di puntare su Leclerc, penalizzando il tedesco nello sviluppo della sua vettura, penalizzandone lo stile di guida. Eppure, il vero fenomeno dovrebbe sempre fornire quel qualcosa in più, quello che sta facendo il giovane compagno di squadra, ma che fa anche Verstappen nell’imbarazzante confronto con Alexander Albon. Il 2020 da incubo di Vettel sta per finire, e siamo certi che ne sia ben contento, in attesa dell’arrivo in Aston Martin. La certezza è che la netta sconfitta nel confronto interno con Charles, unita agli errori del 2018 ed alle bastonate prese da Ricciardo nel 2014, segneranno per sempre la carriera di questo pilota. Indipendentemente da come andrà la sua nuova avventura.

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