F1 – Christian Horner, team principal e simbolo da quasi 15 anni della divisione motoristica di Red Bull, è stato chiamato negli ultimi giorni a rispondere alle molteplici critiche poste in successione da colleghi e addetti ai lavori, oltre che dagli stessi appassionati di Formula 1.

Anche dopo la sentenza da parte della FIA in merito al caso budget cap, la Red Bull continua ad essere al centro di mille polemiche. Lo scontro tra top team, dopo la matematica certezza dei titoli piloti e costruttori per il team austriaco, è ora definitivamente traslocato sul campo politico.

In una recentissima conferenza stampa organizzata appositamente per discutere della questione budget cap, Christian Horner ha affrontato tutti i 13 punti che la FIA ha indicato come non conformi al regolamento finanziario del 2021.

“La Formula 1 è un business competitivo e a volte può essere dura. Il problema è che più in alto sali, più affilati diventano i coltelli”, ha dichiarato il manager britannico, in riferimento agli attacchi ricevuti dalle scuderie rivali.

“Più vinci e meno sei popolare, e noi abbiamo vinto molto. Questo è scomodo per alcuni marchi tra i più importanti della storia dell’automobilismo. Marchi storici, pertanto è facile attaccare la Red Bull. Non abbiamo imbrogliato, ma riteniamo di essere stati pubblicamente rimproverati da altri membri del paddock e penso che ciò non sia giusto”. Horner ha concluso così il suo intervento in difesa della squadra, respingendo al mittente le accuse di aver falsato lo scorso campionato e di essersi appropriato immeritatamente del titolo piloti 2021.

“Dobbiamo andare avanti, la penalità è quello che è”, ha dichiarato invece Laurent Mekies, direttore sportivo della Ferrari. “Riteniamo certamente che sia molto lieve”, a cui il team principal dell’Alfa Romeo, Frederic Vasseur, ha aggiunto: “La più grande punizione per una squadra di Formula 1 è accettare il fatto che stesse spendendo troppo”.

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