Partiamo con la prima intervista, a raccontare di sè sarà Chiara Beretta, scopriamo insieme di cosa si occupa!
- Ciao Chiara, di cosa ti occupi, se parliamo di motori in cosa è impegnata Chiara Beretta attualmente.
Lasciata la strada vecchia per ritornare sulla vecchia di nuovo, al momento collaboro occasionalmente per passione con una testata web che si occupa di F1: Circus F1.
- Raccontaci da cosa è nata la tua passione che sin da piccola ti accompagna , come e quando hai maturato l’idea di voler lavorare in questo ambiente?
La mia passione per i motori e’ nata fin da bambina grazie a mio papà’. Purtroppo ricordo con poco piacere la prima gara con lui alla tv: Il GP di Imola del 1994…un amaro weekend per tutti… Forse ero troppo piccola per capire davvero che cosa stesse succedendo ma mi bastarono le lacrime di papà per comprendere la gravità della situazione e che nonostante tutto quello sarebbe stato il mio mondo. Qualche anno più tardi, facevo il mio primo ingresso all’autodromo di Monza: si, papà mi ci aveva portata finalmente! Ricordo ancora quel meraviglioso pomeriggio lato pista e mi mangio ancora le mani ora quando penso che alla domanda se volessi fare un giro nel paddock dissi: “ma no, ci sono i camion!!!!” Non immaginavo nemmeno che il mio idolo Mika Häkkinen potesse essere a pochi passi da me! Da lì a seguire ogni anno l’ultima settimana di agosto e la prima di giugno le trascorrevo in autodromo per i test collettivi.Ricordo che rinunciai anche ad una gita di classe di più giorni pur di andare al Mugello per dei test. Solo chi davvero ha questa passione incontrollata che scorre nelle vene penso mi possa capire.
- Conservi nel tuo curriculum presenze in team del grande circus in passato, raccontaci la tua esperienza e che ricordi hai , come è iniziata la tua carriera? E come sta proseguendo? Stai vivendo la F1 sotto diversi forme, cosa ti affascina di questo ambiente?
La mia carriera in F1 e’ iniziata grazie alla mia testardaggine: finiti gli studi mi misi in testa che dovevo arrivarci ed inviai tonnellate di curriculum per avere anche una sola piccola possibilità, possibilità che arrivo’ grazie a Super Aguri F1 team,
squadra che ancora oggi conservo nel cuore con un ricordo indelebile. Poi purtroppo arrivò il fallimento del team e dovetti guardarmi attorno ma fui fortunata ed approdai ad Honda per poi passare in Redbull sempre nell’hospitality. Ora che ho “smesso”, spesso e volentieri devo tornare a trovare i vecchi amici del paddock, a riabbracciare ex colleghi e piloti con cui ho trascorso momenti indimenticabili, anche lavorativamente
- Nel settore motoristico hai avuto modo di avere a che fare anche con auto sportive veloci e potenti, com’è il tuo rapporto con la velocità e se potessi scegliere quale sarebbe la tua preferita…e una curiosità, ti manca il circuito in assetto gara? In F1 condividi con noi squadra/ pilota preferito e perché?
La velocità mi affascina e mi piace spingere il piede sull’acceleratore, ma non in strada! Certo non sono quella che riparte dopo un quarto d’ora al semaforo ma dopo la mia prima multa salata nel 2010.. beh sono molto molto attenta, non tanto per le multe di per sé, ma quanto alla sicurezza! Quando posso faccio qualche giro in pista e sui kart. Le mia auto preferite:Mercedes AMG GT R e Mclaren 540c. La F1 un po’ mi manca si, ma come detto spesso mi reco ai Gp come ospite e beh diciamo che recupero alla grande! Ho diversi piloti che stimo nel paddock ma il mio preferito oggi resta Lewis Hamilton ed il team Mercedes. Ho anche un 44 tatuato, anche se a dire il vero non è lí solo per “colpa” sua.
- Il motorsport è un mondo che nasce maschile, ma ora per passione e competenze le quote rosa stanno aumentando, c’è qualche donna a cui ti ispiri? Spiegaci un po’ la tua esperienza tra difficoltà e vantaggi, collaborazione e conflitti con la sfera maschile, come ti trovi?
Ammiro molto Tatiana Calderón, test driver Sauber e sono fiera di lei come donna per essere riuscita ad arrivare dove e’ oggi. La conosco personalmente grazie ad un’intervista che mi ha concesso ed ha il talento per dare filo da torcere ai colleghi maschietti. Spero abbia presto l’occasione di far vedere di che pasta e’ fatta. Si in F1, così come nel resto del motorsport, le donne non sono ancora considerate alla pari, ma per esperienza basta far capire di che pasta si è fatte per farsi rispettare. Mai avuto problemi con i colleghi maschi, anzi tuttora ho tantissimi amici nel paddock con cui vado d’accordissimo e che mi rispettano.
- Far combaciare vita lavorativa e quotidiana è sempre difficile, soprattutto se si ha trasferte e lavori nei weekend, come sei riuscita e riesci a conciliare il tuo lavoro e la tua vita “da donna”?
Weekend e passione vanno di pari passo, se ti piace ció che fai non è un problema.. lo e’ invece quando tutto questo crolla. La cosa difficile è conciliare vita affettiva e questo tipo di lavoro, ma ho risolto portandomi il fidanzato in circuito alle trasferte che ancora oggi effettuo.
- Chiara tra ieri e domani…una vittoria già conquistata e un sogno per il futuro
La vittoria già conquistata: l’aver lavorato in F1 ed esserci arrivata completamente da sola, senza alcun gancio, l’aver fatto ció che volevo ed aver vissuto questa esperienza unica. Il sogno per il futuro: lo tengo nel cassetto.. segreto!
- Cosa ne pensi dell’attuale ruolo delle donne nel motorsport?
Sono convinta che si debba dare più spazio e possibilità alle donne nel motorsport, ma che anche loro stesse debbano credere di più nelle loro capacità. Faccio parte anche io di D2BD, l’iniziativa di Susie Wolff per ispirare le nuove generazioni femminili e portarle a raggiungere alti livelli nei diversi settori che offre il settore. Credo sia un ottimo passo avanti per cercare di ridurre i pregiudizi ed incentivare le ragazze a raggiungere i propri sogni anche se… in rosa!
- In ultimo scrivi una frase che ti rappresenta
Non arrenderti mai, tutto è possibile!