Il Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto, spiega perché la Ferrari attualmente non può vincere e come i problemi tra la vettura e le gomme dovrebbero essere risolti. Non esiste quindi una versione B della SF90 con un nuovo concetto.
È come se fosse stregata. Due volte la Ferrari ha avuto la possibilità di vincere un Gran Premio, ma entrambe le volte il destino ha avuto qualcosa in contrario: il motore in Bahrain ed una discutibile penalità in Canada hanno negato la vittoria alla scuderia di Maranello.
Risultati inaspettati se ci si affida ai risultati dei test pre-stagionali di Barcellona. Nessuno sa spiegare perchè la Ferrari è stata così forte durante i test invernali a Barcellona e poi, dopo dieci settimane, sullo stesso tracciato, ha accusato un distacco di otto decimi di secondo dalla Mercedes sul giro veloce. Binotto risponde così:”Per un confronto diretto a Barcellona tra test e gara, abbiamo sbagliato per una semplice ragione: abbiamo sviluppato l’auto nella direzione errata e abbiamo mal giudicato le debolezze e le limitazioni del nostro pacchetto.”
“Il concetto non si adatta allo pneumatico 2019”
Il Team Principal ha identificato chiaramente il grande problema di questa stagione:”Il nostro concetto di veicolo non si adatta agli pneumatici 2019. L’auto non è una delle migliori in termini di carico aerodinamico. Per questo abbiamo una resistenza aerodinamica favorevole. Negli ultimi due anni, abbiamo fatto un buon lavoro con la nostra aerodinamica. Nel momento in cui manca carico aerodinamico, abbiamo difficoltà a riscaldare le gomme e a tenerle nella finestra di temperatura in cui forniscono un’aderenza ottimale.” Egli spiega anche perché le caratteristiche degli pneumatici nuovi non erano ancora così facili da prevedere:”Ad Abu Dhabi l’anno scorso, il problema del riscaldamento è stato mascherato dal caldo e dal layout della pista. Nei test invernali di Barcellona potremmo essere stati indotti in errore dalle nostre buone prestazioni. Se pensi di essere in vantaggio rispetto agli altri, tendi ad essere un po’ rilassato. Allora non lo identifichi come problema . Con il senno di poi, il problema degli pneumatici ci ha fatto più male”.
“Processo di miglioramento nell’arco di diverse settimane”
Binotto chiede pazienza: “Quello che possiamo fare è cambiare il concetto della nostra auto. Questo significa più deportanza, ma anche più resistenza. E non puoi correggerlo in un giorno. Il processo richiederà diverse settimane, perché dobbiamo anche fare in modo che tutte le nostre modifiche all’aerodinamica vanno nella giusta direzione. Non aspettatevi una versione B della nostra auto. Ci vorranno due o tre aggiornamenti prima di poter sfidare Mercedes ovunque”. Egli parla anche degli obbiettivi attuali e dell’ aspetto emotivo e psicologico della squadra:”Il titolo non è la domanda che mi sto ponendo al momento. La nostra priorità è riconoscere correttamente il problema e reagire correttamente per poter vincere di nuovo il più velocemente possibile. La pressione è alta. Tutti si aspettano da noi una risposta immediata. Ma siamo così occupati con il nostro compito che percepiamo appena la pressione dall’esterno. Per esperienza posso dire che la stabilità e la continuità sono ora le cose più importanti. Ci vuole tempo per mettersi in pari. Possiamo farlo solo se ci concentriamo su noi stessi”.
“Leoni da domare”
Con Sebastian Vettel e Charles Leclerc la Ferrari ha a disposizione la coppia di piloti più esplosivi in campo. Da una parte abbiamo il quattro volte campione del mondo, determinato a compiere una “missione” in Ferrari. Dall’altra c’è il giovane leone, che non ha paura dei grandi nomi e potrebbe ostacolare la “missione” del compagno di scuderia. Binotto è consapevole del compito, ma non ha paura: “Il compito di gestire i piloti è una novità anche per me. Ma sono in Formula 1 da 25 anni e ho visto molti piloti dal punto di vista tecnico, quindi è una buona esperienza per sapere cosa aspettarsi. Penso di essere fortunato con i miei piloti. Entrambi sono veloci ed entrambi sono giocatori di squadra.”