Il 4 volte campione del mondo si è concesso in una lunga intervista al quotidiano Autoweek: la passione e i primi contatti con il mondo della Formula 1 e con Schumacher insieme alle monoposto attuali, sono fra i temi caldi toccati da Vettel.

Mai come in questa stagione si è parlato di Sebastian Vettel e di cosa stia succedendo al tedesco in questi mesi dopo gli innumerevoli errori commessi. Tra chi parla di crisi, addirittura “mentale” del ferrarista, e chi sostiene indubbie difficoltà di adattamento alla SF90, Vettel è nella piena maturità della sua carriera agonistica. Il 32enne ha un curriculum di tutto rispetto che parla da sé, ma si percepisce come il tedesco abbia ancora voglia, passione e soprattutto desiderio di riscattarsi. Insomma, Vettel ha ancora fame di vittorie.

La passione per la Formula 1 è nata in Sebastian sin dalla tenera età: “Non ricordo il giorno preciso. Deve essere stato in TV. Mio padre faceva hillclimbing e correva a livello amatoriale con una Volkswagen Golf. La nostra famiglia viaggiava sempre insieme. Sin da piccolo ho avuto a che fare con gli sport motoristici. Poi a tre/quattro anni ho avuto un go kart. L’ho provato e credevo che mi sarebbe piaciuto, ma non avevamo idea di cosa stessimo facendo. Quindi inizi a correre, corri con altri bambini e poi cominci a capirlo”.

 

Vettel ha ricordato anche il suo idolo, Michael Schumacher: “Ho avuto la possibilità di incontrarlo e da allora in poi è stato il mio eroe. È lì che mi sono innamorato della Formula 1, a metà degli anni ’90”.

Seb ha continuato l’intervista parlando dei bei tempi della Formula 1 di quasi 30 anni fa: “Penso che sia stato nel 1992, mio ​​padre mi ha portato a vedere le libere a Hockenheim. (…) Pioveva a dirotto, nessuno usciva dai box perché c’era l’aquaplaning. Poi alla fine i piloti hanno fatto un giro di installazione, a quel tempo il suolo inizia a vibrare senti solo questa cosa e ti passa davanti come un siluro con questo getto d’acqua dietro. Non lo dimenticherò mai: il giorno, la pioggia, il suono, le vibrazioni. Ecco perché sono un fan dei vecchi tempi”.

Il passaggio di Seb sulla sua vita privata: “Sono abbastanza felice della mia vita. Sono contento di quello che ho. Se puoi scegliere, pensi sempre un po’ a questo e un po’ a quello. Ovviamente correre è anche la mia vita, ma se qualcuno mi chiedesse chi sei allora la risposta che mi piacerebbe sentire da me stesso è che sono marito di Hanna e padre dei miei figli. Questo è quello che sono”.

Infine, Vettel ha spiegato cosa intende per sportività: “Non sono sempre paziente in gara, ma hai la passione ed emozioni che ti guidano. In pista combatti per te stesso. Vuoi solamente essere competitivo. Ma ciò non significa che devi essere un asino quando esci dalla macchina. Apprezzo molto se qualcuno viene da me dopo averlo battuto, mi stringe la mano, mi guarda negli occhi e dice “ben fatto”. Cerco di farlo anche io, anche se mi piacerebbe scappare e nascondermi, ma penso che dovrebbe essere così”.

Giuly Bellani

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