È risaputo che nel 2026 la Formula 1 vedrà un bel po’ di novità entrare all’interno dello sport, dal cambio regolamentare, che porterà come conseguenza diretta una modifica della forma delle monoposto, per finire con l’introduzione di nuovi team, tra cui Audi e forse Andretti. Nonostante le attuali regole siano da poco state modificate la Formula 1 è in costante sviluppo e l’asticella del miglioramento viene spostata sempre più in alto e le regole sempre riviste, in parte per consentire un sempre maggiore spettacolo, e in parte perché intrinsecamente ad un cambiamento di regola spesso coincide un cambiamento della squadra che sta dominando quel ciclo di storia della Formula 1.
L’attuale capo delle monoposto Nikolas Tombazis ha parlato a lungo con media selezionati su dove andranno le cose per il 2026.
Una grandissima lamentela delle attuali monoposto è che sono tanto, troppo pesanti, questo penalizza anche poi gli pneumatici che sono parte integrante e fondamentale dello spettacolo. Le auto in questione saranno più corte, la loro lunghezza verrà portata dagli attuali 3,6 metri massimi a 3,4 metri e anche la larghezza verrà ridotta facendola passare da 2,00 metri a 1,90m. Tutto ciò dovrebbe portare ad una sensibile diminuzione del peso:
“Puntiamo ad avere un limite di peso significativamente più basso e stiamo cercando di ridurlo di 40-50 chili nel 2026. Il modo in cui vogliamo farlo è legato a quello che abbiamo definito concetto di ‘auto agile’, perché fondamentalmente riteniamo che negli ultimi anni le auto siano diventate un po’ troppo ingombranti e troppo pesanti.” In conseguenza verrà anche ridotto il carico aerodinamico:
“Questo minor carico aerodinamico significa che gran parte del carico sui componenti, come le sospensioni, si ridurrà e ciò consentirà ai team di ridurre di conseguenza il peso,” e contestualmente verranno anche cambiate, di già, le ruote montate sulle vetture di Formula 1 passando dalle 18 pollici alle 16 pollici:
“Stiamo provvisoriamente puntando a ruote con cerchi da 16 pollici, con diametro della ruota più piccolo e larghezza inferiore sia all’anteriore che al posteriore. Riteniamo che tutte queste cose stiano spingendo verso un peso significativamente inferiore.”
Le macchine ad effetto suolo come le conosciamo ora dovrebbero rimanere, ma verrà migliorata la possibilità delle macchine che seguono di stare in scia senza subire gli effetti negativi dell’aria sporca di chi sta davanti:
“La stagione 2023 ha avuto un piccolo peggioramento delle caratteristiche delle corse [tra macchine ndr] ravvicinate. Le vetture hanno un po’ degradato la loro capacità di seguirsi da vicino e pensiamo di capire perché, come e cosa dobbiamo fare.
“Crediamo che per il prossimo round [di regole nel 2026 ndr] otterremo una soluzione di corsa ravvicinata molto più solida.”
In merito all’aspetto estetico generale, Tombazis, ha affermato:
“Chi se ne intende potrà vedere le differenze, ma sembreranno delle monoposto di F1. Su questo non ci sarebbero dubbi.”
Si è poi parlato della possibilità di utilizzo del DRS e se questo meccanismo tanto discusso andrà a naufragare, in tanti hanno anche ipotizzato un eventuale rallentamento artificiale della vettura che precede per consentire un più facile sorpasso di chi segue, ma per ora è stato detto:
“Ci sarà sicuramente un cambiamento dell’incidenza dell’ala sul rettilineo per ottenere una bassa resistenza aerodinamica. Ma sicuramente non ci sarà alcun rallentamento della vettura anteriore. Semplicemente non funzionerebbe. Ci sarà qualcosa di equivalente all’attuale DRS, che sostanzialmente consentirà all’auto che segue che si trova entro un certo limite di mettersi potenzialmente in posizione di attaccare. Che forma assumerà questo meccanismo: se si tratterà di un ulteriore cambiamento di una componente aerodinamica in rettilineo, o di un ulteriore cambiamento della componente aerodinamica in curva, o se farà parte dell’energia del motore… .quale delle tre, stiamo ancora facendo le nostre migliori simulazioni per arrivare alla migliore soluzione possibile. Quello che non vogliamo è che le auto si sorpassino l’una sull’altra sul rettilineo. Vogliamo che le auto arrivino una vicina all’altra al punto di frenata e ci sia una lotta, e i piloti debbano usare la loro abilità.”