Manca poco meno di una settimana al gran Premio della Malesia, appuntamento cruciale per la Ferrari e per Sebastian Vettel, nel quale bisognerà dimostrare sin dall’inizio di poter contendere, fino all’ultima bandiera scacchi, ogni vittoria alla Mercedes, per non rendere una missione impossibile almeno il titolo piloti. Tra il pilota tedesco e Lewis Hamilton ci sono, infatti, 28 punti di distacco, pochi se si considerano i 150 che ancora ve ne sono a disposizione, ma tantissimi se si valuta l’ottimo stato di forma sia del tre volte campione del mondo sia della W08. Dalla Malesia fino al Gran Premio conclusivo di Abu Dhabi, infatti, non ci sono tracciati dove una delle due scuderie risulta essere in particolare vantaggio sull’altra, per questo motivo saranno i dettagli a fare la differenza. Per prima cosa sarà fondamentale l’evoluzione del motore che la Ferrari dovrebbe portare già dal prossimo Gran Premio e che potrebbe essere un’arma in più per la scuderia italiana con il quale trovare sia una maggiore velocità di punta, importante sui lunghi rettilinei che si incontreranno in Malesia, Messico, Stati Uniti, Brasile e per ultimo in Abu Dhabi sia più potenza, da utilizzare in qualifica per cercare di centrare almeno la prima fila, cruciale per evitare possibili giochi di squadra tra i due piloti Mercedes. Inoltre, il Gran Premio di Singapore, così come molte altre piste, ha dimostrato che la SF70H possiede un ottimo telaio, tale da rendere la vettura del cavallino rampante molto agile e veloce su quasi tutti i tracciati, tale da annullare completamente il divario tecnico con la W08. Determinante sarà anche il ruolo dei pneumatici che la Pirelli porterà nei prossimi appuntamenti: la monoposto tedesca si è sempre dimostrata superiore con il compound giallo, mescola che dovrebbe essere la seconda scelta nei tre dei restanti Gran Premi (Malesia, Giappone, Brasile) e la soluzione più dura negli tre, cosa che potrebbe avvantaggiare la Ferrari, abile a sfruttare in modo migliore i pneumatici più morbidi e a portarli molto prima in temperatura. Oltre agli aspetti tecnici non bisognerà sottovalutare sia il ruolo che avrà Raikkonen in questo finale di stagione sia quello della Red Bull. Dato per assodato che il titolo costruttori è quasi andato (102 lunghezze sono effettivamente troppe da recuperare), Raikkonen dovrà cercare in tutti i modi di togliere più punti possibili al pilota anglo-caraibico: per questo motivo ci si aspetta moltissimo da parte del finlandese, il cui ruolo sarà sicuramente fondamentale nella rincorsa al titolo piloti. Così come lo sarà quello dei due piloti della Red Bull, che non avendo particolari ambizioni di classifica, faranno di tutto per ottenere il massimo da ogni gara. Ultimo motivo per cui sperare ancora in una rimonta che al momento avrebbe del difficile è la buona sorte: essenziale in tutti gli sport, ancor di più in questi ultimi Gran Premi. Proprio 12 mesi fa, sempre in Malesia, la rottura del propulsore sulla vettura numero 44 spianò la strada per l’iride a Nico Rosberg; al momento la Mercedes ha presentato in pista tutte e quattro le Power Unit possibili in una stagione: questo significa che entrambi i piloti Mercedes sono sempre a rischio penalizzazione, nel qual caso una delle componenti del motore dovesse rompersi ed essere sostituita con una nuova, senza trascurare il fatto che la quarta unità introdotta in Belgio ha già percorso più di 600 chilometri e che molto difficilmente riuscirà a terminare tutte e sei le gare rimanenti, a meno di un’accurata rotazione. Le aspettative e le motivazioni per credere ancora nel titolo piloti ci sono tutte; non resta che aspettare domenica prossima per avere i primi confronti su una pista, quella di Sepang, che ha regalato la prima gioia in rosso a Sebastian Vettel.

Francesco Saverio Falco

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