Secondo quanto riportato dal noto giornalista Leo Turrini, “ben addentro” alle cose della Scuderia, il capo dei motoristi, Lorenzo Sassi, dopo la decisione del presidente Marchionne d’assegnarlo ai progetti “d’ibridazione” del parco propulsori del Gruppo FCA, avrebbe lasciato, definitivamente, sia Ferrari che la ex-Fiat.
Come verrà ora riorganizzato il reparto Power Unit a Maranello?

Un rumor quasi preannunciato, dopo la notizia del suo “rimansionamento” all’interno di FCA, ha portato un po’ di turbamento tra i sostenitori del Cavallino, in una settimana fin qui “felice” per la Rossa, dopo la doppietta, in qualifica e gara, ed i positivi test sull’asfalto magiaro.
Infatti, come dichiarato da Leo Turrini sul suo blog “Profondo Rosso”, Lorenzo Sassi, responsabile delle Power Unit Ferrari dal 2014 fino ad oggi (o meglio, “all’altro ieri”), ha deciso d’abbandonare ogni incarico all’interno sia di Ferrari che dell’intero Gruppo amministrato da Sergio Marchionne.
Un abbandono, sembrerebbe, “volontario”, ma, dalle indiscrezioni, praticamente “indotto” dall’ A.D. italo-canadese, forse a causa dei piani di sviluppo del motopropulsore ibrido F.1 Ferrari non così “rosei” quanto ci si attendeva, probabilmente a causa dell’ “affaire olio bruciato” in camera di scoppio, recentemente vietato dalla FIA.
Almeno nell’interpretazione Ferrari, che, sempre secondo indiscrezioni, utilizzerebbe dei serbatoi secondari per far affluire in camera di combustione il lubrificante con i suoi vapori (a differenza del sistema Mercedes che, come presunto dai video tecnici di Sky Uk, riuscirebbe ad introdurre olio e relativi vapori in camera direttamente dal basamento).
Una direttiva, quella recente FIA, che avrebbe impattato decisamente le prestazioni, in mappatura più spinta, della P.U. Ferrari. Ma che, a partire dal Gp di Monza, dovrebbe “riequilibrare” le prestazione di tutti i concorrenti, per effetto dell’ulteriore “giro di vite” federativo sul consumo d’olio (0,9 litri/100Km).
O forse no, visto che nuove voci, riportate da Motorsport.com, farebbero presagire che la FIA, su richiesta dei team, adducenti problemi d’affidabilità per le P.U. già omologate, sospenderà la norma fino al termine del campionato.
Il che, se il sistema Ferrari rimarrà l’unico “sanzionato”, a diretto vantaggio del team Mercedes? Staremo a vedere.
Intanto, a Maranello dovranno riorganizzare il reparto motori della GeS (reparto da oltre 120 addetti).
Ad assumere le responsabilità di Sassi dovrebbe essere l’ingegnere tedesco, giunto in Ferrari nel 2015 dalla Mercedes AMG (dove ha contribuito attivamente al concetto della Power Unit che ha finora dominato la Formula Uno dal 2014, anno d’introduzione della “Formula Hybrid”) Wolf Zimmermann, coadiuvato dagli altri, validi,tecnici “autoctoni”.
Ma potrebbe essere probabile, nell’immediato futuro, anche un interesse del Cavallino per gli ingegneri della Porsche, profondi conoscitori della realtà delle Power Unit da gara (attraverso la realizzazione della 919 Hybrid) per il Mondiale WEC, dal quale, a Weissach, hanno recentemente annunciato il disimpegno alla conclusione dell’attuale stagione.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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