Tra ieri e oggi sono “andate in scena” pagine molto tristi per la F1.
Quanto c’è ancora di valore sportivo in questa disciplina e quanto di “lotta fuori dalle piste”?

E’ sempre più difficile, per il sottoscritto, scrivere di valori e “di pista” in una Formula 1 sempre più decisa a livello politico.

Vedere quanto accaduto durante le qualifiche del Gp brasiliano (Hamilton neppure indagato per due bloccaggi in pista, rispettivamente ai danni di Raikkonen e Sirotkin, quest’ultimo oltretutto pure pericoloso, mentre Vettel subiva la “risata” e l’ammenda+reprimenda dei delegati Fia) sembrava il massimo.

Ma assistere a quanto accaduto in gara (in cui Ocon, pilota Force India ma “a libro paga” Mercedes, vedi Montecarlo, nell’incredibile tentativo di sdoppiarsi rovina la gara a Max Verstappen, fin lì meritatamente in testa al Gp) lascia sconcertati.

Come si può parlare di valori espressi dalla pista quando questi vengono “adulterati” da decisioni discutibili della Federazione, ossia dell’organo che dovrebbe sovrintendere al rispetto delle regole?

Prendiamo l’esempio della Mercedes. Appena hanno dovuto rinunciare ai “cerchi della discordia” le prestazioni della W09 sono crollate, lasciando un alone pesante sull’esito di questo Mondiale e confermando che i summenzionati cerchi (illegali o meno ancora la Fia non riesce, o non vuole dirlo…) hanno condizionato gli esiti di 5 Gp (senza comunque dimenticare gli errori di Vettel e della Ferrari).

Quanto tutto ciò allontanerà gli appassionati da questa disciplina motoristica?

Cercando comunque di parlare di aspetti tecnici visti in pista, oggi la Red Bull ha mostrato sui saliscendi di Interlagos una grande monoposto.
La RB14 ha dimostrato di avere un gran telaio, bilanciatissimo sulle gomme (unica vettura capace di far durare a lungo le gomme SuperSoft Red) e capace di produrre un alto livello di carico aerodinamico.
Con un motore dotato di maggior cavalleria (e la Honda sembra promettere bene, seppur con l’incognita affidabilità), potranno recitare un ruolo importante nella lotta al vertice.

Detto della Mercedes “mangia gomme” (blistering incredibile, anche sulle Medium White e pure sulle gomme anteriori), la Ferrari è sembrata in gara un “cavallino bolso”, sia per i problemi di passo (è sembrato che sia Raikkonen che Vettel abbiano dovuto rallentare il passo per gestire le gomme) che per quelli tecnici (Vettel ha accusato una defaillance ad un sensore già dal giro di formazione).

E così, dopo il Brasile, avremo l’ultimo appuntamento in pista di questo Mondiale F1 2018.
Con i titoli iridati già assegnati, chissà se potremo tornare a parlare solo di valori dettati dalla pista e non anche (e purtroppo) dell’ennesimo “caso politico”…

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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