Lo scorso anno avevamo scritto un articolo sulla PASSIONE FERRARI, adesso, finalmente, possiamo parlare del ritorno di questa grande emozione e basta guardare un fotogramma pubblicato su Twitter da Salvatore Asero, il nostro Coordinatore, per capire la carica che coinvolge la Scuderia adesso, vedere Allison e Arrivabene che urlano per un sorpasso della Rossa è qualcosa di molto distante dalla vecchia gestione, quando Domenicali sorrideva quasi forzatamente per un successo e Fry stava al muretto quasi con la mente altrove, forse aspettando l’ora del tè, a cui non ha mai saputo rinunciare soprattutto al canonico orario Inglese. Certo c’è una grandissima differenza, che è palpabile, arriva dritta dritta al cuore del tifoso anche attraverso la TV, è una carica, un’aggressività, una volontà del tutto diversa e di intensità infinitamente superiore a quanto accaduto gli ultimi anni… Ma chi sono i fautori di questo nuovo livello di passione? Io dico sempre che in un’Azienda o un organizzazione tutto nasce dalla Direzione, o dal Capo se preferite, i successi o le sconfitte non possono essere responsabilità unicamente degli ultimi anelli della catena, al contrario se chi dirige ha voglia e passione sarà inevitabile che questo contagio si propaghi in ogni direzione, soprattutto, poi, in un Team di F1, dove tutti si vive il box insieme, a partire da chi trasloca il materiale fino ad arrivare al Team Principal o al personale in Fabbrica. E in questo il binomio Arrivabene e Allison sta dimostrando un carattere ed una volontà che erano sconosciuti nelle ultime stagioni; poi Maurizio (Arrivabene n.d.r.) ha un carattere tutto suo che piace molto, è schietto, sincero, dice quello che pensa e non si nasconde dietro le solite frasi di circostanza che invece erano il leitmotiv della vecchia gestione, ricorderete tutti che le due parole sempre usate ed abusate erano “dobbiamo lavorare” come se questo non fosse un compito implicito in una Scuderia, perché forse i componenti vanno in fabbrica ed ai GP a fare le vacanze o a prendere il Tè? E’ chiaro che bisognava lavorare, ma insomma si poteva dire dell’altro o almeno metterci la grinta e non sempre sguardi da ‘pesce lesso’ e parole che escono dalla bocca di un Robot; qualcuno dirà, ma ognuno ha il suo carattere; giusto, giustissimo! Ed è appunto per questo che certe persone non sono tagliate per ricoprire certi ruoli, non è sufficiente essere bravi nel concepire contratti, trattare con gli sponsor o ingaggiare Piloti, bisogna sempre ricordarsi che si gestisce una Squadra Sportiva e non un manipolo di burocrati… Quali erano gli atteggiamenti e gli sguardi della vecchia gestione? Quelli di Dipendenti che vanno al lavoro senza preoccupazione, ricordo ancora le facce tranquille del 2014, anche del personale meno prominente, certo mancava la motivazione sportiva, che poi è quella indefinibile qualità o atteggiamento che ti porta al successo e ti lancia in uno stato di grazia il quale ad un certo punto ti consente di fare di tutto, di arrivare a livelli che non avresti neppure immaginato… E’ tutto qui… E’ lo sport nella sua più vera e fondamentale essenza. Ed ecco che questa si trasmette ai tifosi, la passione è contagiosa miei cari, più di quanto possiate immaginare, è un’atmosfera, un’elettricità che aleggia nell’aria, un vento che trasporta le emozioni, una mareggiata che travolge la pietra degli scogli, una luce capace di trafiggere il buio, è come una pianta che cresce in un deserto, si fa strada nel cuore e nella mente come un rullo compressore e niente può fermarla…
// ]]>Va bene, la Ferrari è reduce da una stagione disastrosa, ma prima, gli anni precedenti, qualche volta ha lottato per il Mondiale e tante gare sono state vinte, eppure questo atteggiamento, questa passione non saliva in superficie così palesemente come adesso, che in fondo ci sia sempre stata non abbiamo dubbi, ma perché lasciarla languire in un angolo buio e non farla esplodere in tutta la sua potenza? Perché quegli sguardi sconfitti, perché quell’atteggiamento remissivo, come se già prima di ogni stagione si sapesse di essere battuti; un atleta che va in campo o in pista, fate voi, con questi dubbi non vincerà mai e dico mai, sarà impossibile per lui, non solo dare il 100% ma soprattutto andare oltre il suo massimo potenziale, che poi è la misura necessaria per arrivare a delle Vittorie, perché, ricordiamolo, non ci siamo solo noi, gli altri faranno di tutto per batterci e se non riusciamo a dare il 120% l’impegno profuso non sarà mai sufficiente. Certo in uno sport complesso come la F1, ci vuole una motivazione anche in inverno e in Fabbrica, quando si progetta e sviluppa la vettura, e ci vuole anche la testa, ma il compito di un Team Principal è anche questo, saper scegliere le persone non solo da quanto sono preparate tecnicamente, ma da quanta voglia di vincere hanno in corpo; perché, credetemi, se ingaggiaste il miglior ingegnere della storia e questi non avesse la motivazione per vincere, allora sarebbe più saggio averne uno forse meno geniale ma in grado, con la sua passione (appunto!) di arrivare anche oltre il suo più preparato collega; già vedo un Tecnico, un Uomo che non dormirebbe la notte per inventare, modificare o perfezionare un pezzo; mentre l’altro una volta fatto il suo lavoro, stop! Ho fatto quanto dovevo perché impegnarmi oltre? I nostri Antichi Progenitori, i Romani, dicevano ‘NIHIL DIFFICILE VOLENTI’, il cui significato è abbastanza istintivo da capire anche per chi non conosce il Latino ‘Nulla è Arduo Per Colui Che Vuole’ bisogna forse dire altro? Ora non sappiamo dove arriverà questa Squadra, le variabili sono tantissime, ma finalmente sembra essere rinata la PASSIONE FERRARI… Marco Asfalto