F1 News Mondiale Formula 1, tre piloti ancora a zero punti

F1 News – Due corrono per la Sauber, uno per la Williams. Valtteri Bottas e Guanyu Zhou da una parte, Logan Sargeant dall’altra. Tutti e tre hanno un punto in comune: essere rimasti i soli piloti a non avere ancora mosso la loro classifica dopo nove Gran Premi. Un mal comune che non dà luogo a un mezzo gaudio ma a una completa delusione. La domanda spunta subito dalla penna ed è secca: incapacità strutturale delle vetture messe a loro disposizione o incapacità tutta loro di farle marciare come si deve?

Rispetto allo stesso periodo del 2023, in casa Sauber, il piatto piange decisamente. Allora, certo , vi era ancora in piedi il matrimonio con l’Alfa Romeo ma non può bastare questo soltanto a dare conto di una differenza così significativa di rendimento tra l’anno trascorso e quello attuale. Dopo nove uscite, Valtteri Bottas, pilota sicuramente navigato che mangia pane e Formula Uno dal 17 marzo 2013 e si è messo in tasca in carriera dieci Gran Premi, aveva accumulato un ottavo posto in Bahrein e un decimo in Canada. Per Zhou c’erano invece stati due noni posti in Australia e Spagna. Non un bilancio da mille e una notte, ma almeno la classifica si era movimentata un po’ e se la divertivano. Quest’anno Zhou ha sfiorato la zona punti in Bahrein tagliando il traguardo all’undicesimo posto ma nulla di più. Bottas e Zhou non partono certo dagli stessi trascorsi. Se il finlandese, infatti, come detto, ha tagliato il traguardo dell’undicesimo anno di frequentazione del circus, Zhou lo bazzica dal 2022. E, se i patrimoni esperienziali cambiano, potrebbe modificarsi, specie in un ambito come la Formula Uno in cui la capacità di messa a punto delle vetture è una freccia dorata al proprio arco, anche il rendimento. Però ambedue stanno arrancando, ergo la pista diversa esperienza porta su un binario morto.

E allora non resta che imboccare il sentiero di un deficit strutturale che dà conto di una sorta di ritardo nell’adattamento della vettura per condurla a risultati migliori. Tanto Bottas quanto Zhou, ormai, intonano come un mantra a ogni Gran Premio lo stesso ritornello: stiamo migliorando, speriamo di andare a punti. Andare a punti è per solito la cartina di tornasole del miglioramento. E , in questo caso, zero punti porta dritto a concludere zero evoluzione. L’andamento delle qualifiche , prima ancora, certifica la crisi. La sola volta in cui una Sauber sia approdata al Q3 è stata in Cina grazie al decimo posto in griglia di Bottas. In tutti gli altri casi, festa finita per Zhou sempre nel Q1, per Bottas, al di là del già citato decimo posto in Cina, solo due piazzamenti nel Q2 e nulla più. Insomma, la Sauber necessita di una cura rivitalizzante.

Quanto alla Williams, la scuderia del compianto Frank ha un pilota che , al netto di qualche incidente di percorso, sembra darle una buona iniezione di sicurezza e uno che, invece, di portare la vettura a punti proprio fa una fatica bestiale non riuscendo mai nell’intento, Sargeant. In una stagione e mezza un decimo posto nella quintultima prova del mondiale 2023 negli Stati Uniti sembra davvero pochino. Si vaticinava di un suo allontanamento dalla scuderia già alla fine dello scorso campionato poi, però, la Williams decise di concedere allo statunitense la classica seconda possibilità. Che, per ora, non sembra proprio essersi giocato nel migliore dei modi. Lo scorso anno era un esordiente, quest’anno non più. Chiaro che nessuno si attendesse che di colpo nascessero da lui un nuovo Niki Lauda, Michael Schumacher o Ayrton Senna. Ma che almeno frequentasse un po’ di più il condominio zona punti, questo sì, la scuderia di Grove con sette mondiali piloti e nove costruttori in bacheca certamente se lo attendeva.

Se nel caso della Sauber, visti i rendimenti praticamente identici di Bottas dalla terra dei laghi e di Zhou dall’asiatico continente sono praticamente identici, in casa Williams, invece, Albon rende in modo diverso da Sargeant. Si impongono due domande: sino a quando le due scuderie saranno disposte a dare fiducia ai loro piloti, valendo la domanda specialmente per Logan lo yankee? E, per la Sauber, a quando vetture in grado almeno di ridurre in modo significativo la distanza da altre scuderie per riempire la bisaccia di qualche punticino che fa ricchezza e mette il sorriso sulle labbra?

Il caliente Gran Premio di Spagna potrà almeno cominciare a dare anche questa risposta.

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