F1 News SAINZ credti media Willaims F1
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F1 | Sainz contro la Gazzetta: “Quel titolo? Solo clickbait”Il pilota spagnolo smentisce un virgolettato attribuitogli dal quotidiano sportivo: “Mai detto quelle parole”

F1 News – A innescare la polemica è stato un post pubblicato sui profili social della Gazzetta dello Sport, nel quale veniva riportata una frase attribuita a Carlos Sainz che ha fatto discutere: “Avrei potuto fare a pezzi la Ferrari!”. Un titolo d’impatto, che però ha suscitato la reazione immediata del diretto interessato. Il pilota spagnolo ha infatti commentato con una frecciata diretta: “Grazie per il clickbait”.

Il contesto: nessuna intervista esclusiva alla Gazzetta

Per comprendere la vicenda, va fatta una precisazione: Sainz non ha concesso alcuna intervista diretta alla Gazzetta. Il quotidiano ha semplicemente riportato alcune sue dichiarazioni rilasciate nel podcast High Performance, dove ha raccontato il suo ultimo anno in Ferrari. È da quelle parole che è stata estrapolata la frase usata come titolo per l’articolo e per il post social.

All’interno del contenuto, si legge che Sainz avrebbe affermato: “Avrei potuto fare a pezzi il team nel 2024”, frase che ha mandato su tutte le furie il madrileno, poiché mai effettivamente pronunciata in quei termini.

Le vere parole di Sainz

Durante il podcast, Sainz ha spiegato con lucidità le difficoltà vissute nell’ultima stagione con la Rossa, quando si è ritrovato in una posizione delicata, consapevole di dover lasciare il team a fine anno. Il tono, però, è ben diverso da quello suggerito dal titolo controverso.

sain F1 News
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“Un pilota con un grande ego avrebbe potuto fare a pezzi la Ferrari in quella situazione, magari politicizzando tutto. Dentro ognuno di noi c’è un angelo e un demone: il mio demone mi diceva che avrei potuto dire e fare molto di più. Ma ha prevalso l’angelo. Ho scelto la professionalità, ho dato tutto fino all’ultima gara per rispetto della squadra e di chi non aveva nulla a che vedere con quella decisione”.

Un discorso ragionato, anche se forse un po’ autocelebrativo, nel quale Sainz racconta il suo approccio etico e responsabile, preferendo il bene collettivo al risentimento personale. Eppure, il pilota ha voluto sottolineare come il titolo scelto dalla Gazzetta non rispecchiasse affatto lo spirito delle sue parole.

Questione di ruoli (e di click)

La vicenda porta alla luce un aspetto ormai ricorrente nel giornalismo moderno: il confine sempre più sottile tra informazione e ricerca del clic. Se da un lato è comprensibile il disappunto di Sainz per un titolo che può risultare fuorviante, dall’altro va detto che chi firma il pezzo spesso non è la stessa persona che sceglie il titolo o pubblica i contenuti sui social.

Sul fenomeno del clickbait si potrebbero scrivere pagine intere. È il sintomo di un sistema in cui l’informazione si misura a colpi di visualizzazioni, e dove la responsabilità è condivisa: tra chi crea contenuti e chi li consuma in modo superficiale, senza andare oltre il titolo.

Una ferita ancora aperta

In fondo, la reazione di Sainz è comprensibile: la separazione dalla Ferrari è stata tutt’altro che indolore. Il posto lasciato al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton pesa ancora, e i risultati della stagione attuale non hanno aiutato a chiudere quella pagina. Per molti tifosi della Rossa, e dello stesso Carlos, l’addio è stato ingiusto.

Forse, per il bene di tutti, è il momento di voltare pagina. Anche perché, a Maranello, c’è un altro protagonista silenzioso della vicenda: Charles Leclerc. Il monegasco sta vivendo da tempo una situazione complessa, senza mai esporsi pubblicamente. E se c’è qualcuno che sta pagando il prezzo più alto, è forse proprio lui.

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