Hamilton durante questo weekend di gara si è lasciato andare ad una lunga intervista ai microfoni di Mara Sangiorgio, invita di SKY F1 Italia, un intervista in cui il sei volte campione del mondo ha parlato di Ferrari, futuro e vita privata.

Il pilota inglese Hamilton ha parlato del suo rapporto con la Ferrari, e del suo essere ormai ad un passo dai record di Michael Schumacher:

“Non è mai stato un segreto, sono sempre stato un grande tifoso della Ferrari. Ho delle Ferrari a casa che adoro, mi piacciono tantissimo. Naturalmente quando sei in Formula 1 e vedi determinate cose, possono farti cambiare alcune idee. Ferrari resta comunque un brand incredibile, quando vieni in Italia e vedi questi tifosi, capisci perché la Ferrari ha tanto fascino. La Rossa ha tifosi in tutto il mondo, per questo motivo è così importate per la F1. Spero, prima che finisca la mia carriera, che possa lottare ancora con la Ferrari. Le gare che abbiamo visto lo scorso anno contro Vettel e Leclerc erano state molto divertenti. Spero di poter tornare a lottare con loro, prima di smettere.E’ una stagione incredibile, diversa da tutte le altre. Siamo andati in Australia e non abbiamo corso, c’è stato il lockdown e ora siamo in pista con una stagione molto intensa. E’ una sfida differente. Non ci sono i tifosi, l’atmosfera è diversa ma si tratta sempre di corse. Mi mancano i tifosi, specialmente qui in Italia: vedere i fans giù dal podio è magico.

Non mi sembra vero essere ad un passo dai record di Schumacher. E’ davvero difficile, mai avrei pensato qualche anno fa che fosse possibile batterlo. Ora che sono incredibilmente vicino, è davvero molto strano”. 

Hamilton e Wolff

Il sei volte iridato Lewis Hamilton ha espresso in suo parere anche sulla questione razzismo, di cui è uno dei principali promotori in F1, e su una sua eventuale discesa in campo politico, come Lebron James:

“Quando i movimenti hanno cominciato a muoversi e ad alzare un po’ la voce contro il razzismo, allora c’è stato un movimento generale. Tanta gente ha dato la propria vita per cambiare qualcosa nel passato, come Martin Luther King, ora è vergognoso che dopo diversi anni stiamo lottando ancora per la stessa cosa. Ci sono state reazioni positive nel mondo, marce e proteste che hanno dato voce e hanno fatto ragionare tante persone su questo argomento. C’è ancora tanto da fare però. I leader mondiali sono a conoscenza del problema e dovrebbero esporsi per tenere unita la gente, invece alimentano il fuoco: siamo tutti della stessa razza. Per quanto riguarda la F1, non è cambiato nulla. Sono molto orgoglioso del mio team. Forse perché io sono qui, ma abbiamo deciso insieme di fare qualcosa sui termini da utilizzare e come lottare su questo argomento, per questo abbiamo dipinto le vetture di nero. L’unico altro team in cui ho visto volontà di cambiare è la Red Bull, per il resto non ci sono state manifestazioni chiare e questo mi delude. Noi siamo fonte di ispirazione, magari lo faranno gradualmente, spero che lo faranno tutte le marche più famose, come la Ferrari.

Non credo proprio che mi metterò a fare politica, nemmeno in futuro. Non sopporto molto la politica. Ho una connessione con le persone, possiamo aiutarci ed educarci l’uno con l’altro. Voglio crescere e informarmi, indicando insieme agli altri tematiche da affrontare. E’ quello il mio ruolo”. 

Poi, uno sguardo al campionato attuale, e al suo futuro in Mercedes:

Non avevo aspettative rispetto al campionato, se non quella solita che tutti avrebbero spinto al massimo per migliorarsi in ogni settore e per avvicinarsi a noi. Io ero concentrato come sempre, per fare meglio e il mio obiettivo era quello. Non pensavo che avremmo battagliato con Red Bull e non Ferrari, anche se avevo avuto una sensazione dal finale dello scorso anno. Ma la Red Bull è vicina a noi, speravo che le gare fossero combattute. 

Mi piace molto stare in Mercedes, lavoro bene con il team e con Toto, c’è grande collaborazione anche dietro le quinte, non solo a livello di pista ma anche su marketing e sponsor. Insieme siamo una grande squadra, ora siamo concentrati per vincere un altro Mondiale. Non c’è limite per quello che possiamo fare insieme. Ma spero di restare in Mercedes. Il mio futuro non è legato a quello di Toto. Lavoriamo bene insieme, ma ci sono stati in passato altri episodi. Qualche anno fa il mio ingegnere andò in Ferrari, ci furono cambiamenti all’interno del team, ma bisogna sempre fare quello che uno pensa essere il meglio per sè. Toto continuerà a fare il meglio per il team nei prossimi anni”. 

Infine Hamilton si è aperto anche sul privato:“Posso dire di essere felice anche se non tutti i giorni, ho degli alti e bassi. Sto bene con me stesso, al momento non ho famiglia, magari succederà in futuro. Ognuno ha i propri guai, del quale è meglio parlarne: chi non lo fa, sta peggio. La salute mentale è tutto. Se c’è una sola persona che soffre e mi segue, sono contento di farle vedere che sono umano anche io, sono grato di quello che ho. Per esempio sono qui a Monza, in un posto meraviglioso. Sono venuto qui in auto da Monaco, è fantastico. Sicuramente a volte mi sento solo. Ci sono persone ancora a casa in lockdown. Sono una persona che ama interagire, che adora il rapporto con i tifosi. Ne prendo spunto ed energia. Di solito viaggiamo e facciamo tante iniziative con loro, oggi con il Covid corriamo e torniamo a casa. Non mi piace molto, ma è un sacrificio per vincere il Mondiale.  Stiamo in una ‘bolla’ e per questo mi piace interagire con i social, lo faccio per poter parlare con i miei tifosi e non solo”. 

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