La Ferrari neanche al Mugello ha portato aggiornamenti, ed in tanti si interrogano se l’accordo con la Fia sul motore 2019 possa essere la motivazione di questa scelta.

Nemmeno nel suo 1000 Gp e nella pista di sua proprietà, la Ferrari ha portato novità per migliorare la SF1000. Ufficialmente la versione è che si stia lavorando per il 2021, ma nel paddock iniziano a domandarsi se c’entri qualcosa quel comunicato emanato dalla Fia alla fine dei test.

SF1000 SF 90

E’ indubbio che la perdita di oltre quaranta cavalli abbia condizionato la stagione. Infatti il progetto 2020 era nato con una power unit diversa, ma anche con il motore 2019 la SF1000 non sarebbe stata da mondiale.

Anche con quel propulsore la Ferrari non avrebbe lottato per la classifica piloti e costruttori. L’anno scorso la SF90 era la migliore macchina in rettilineo, ma nonostante questo Charles Leclerc e Sebastian Vettel non hanno mai combattuto per il titolo.

La SF1000 era stata progettata con l’obiettivo di recuperare il carico aerodinamico mancante sulla SF90. Obiettivo non centrato come dimostrano le gare in Ungheria e Spagna, dove la Ferrari è stata doppiata dalla Mercedes.

Infatti la SF1000 non è competitiva soltanto per la mancanza di potenza. I difetti principali sono anche telaio e aerodinamica, ed un’ala anteriore ferma come concetto al 2018, mentre quasi tutti i team inglesi sono passati a quella stretta.

Problemi che fanno escludere l’ipotesi secondo cui i mancati aggiornamenti siano dovuti all’accordo con la Fia. Semmai l’errore della Ferrari è stato aver ceduto senza puntare il dito sul modo in cui le informazioni sul proprio motore sono arrivate ai tecnici federali.

La verità è che la SF1000 come ammesso dallo stesso Mattia Binotto, è difficilmente migliorabile. Proprio per questo la Ferrari sta lavorando ad una versione B per il 2021, modificando quelle parti non sottoposte a congelamento, per cercare di tornare seconda forza del campionato e poi puntare al titolo nel 2022.

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