La McLaren ha dominato la seconda sessione di prove libere del Gp di Gran Bretagna, con la Red Bull che sembra l’unica in grado di poterle tenere testa. La Ferrari ha dedicato la giornata alle prove comparative, ricevendo risposte contrastanti
La McLaren sulla pista dove un anno fa iniziò la sua rinascita, è partita forte nella prima e seconda sessione di prove libere del Gp di Gran Bretagna. La MCL38 è volata sul circuito di Silverstone, con Lando Norris il più veloce, sia nella simulazione di qualifica che in quella della gara, e Oscar Piastri subito dietro. La classifica non deve ingannare, perché Verstappen e la Red Bull, non sono così distanti dalle due McLaren. L’olandese attardato a causa di un errore nel giro secco, ha svelato il vero potenziale della RB20 nel long run, girando sullo stesso passo di Norris. La Ferrari non si è concentrata sulle prestazioni, mandando in pista Charles Leclerc con gli aggiornamenti di Barcellona, mentre Carlos Sainz ha usato il pacchetto di sviluppi di Imola. I riscontri arrivati sono un bel grattacapo per i tecnici del Cavallino Rampante, che dovranno decidere se continuare con la SF-24 EVO 2, oppure tornare indietro. La buona notizia per la Rossa, è che la Mercedes non sembra sui livelli di Barcellona e Spielberg, e spera nella pioggia per provare a lottare con McLaren e Red Bull.
Dalla mappa di F1-TEMPO, possiamo vedere che la McLaren ha dominato su tutta la pista. La MCL38 conferma che questo circuito può esaltare le sue caratteristiche, ed è al tempo stesso efficiente e ben bilanciata, facendo la differenza sia sul dritto che nei curvoni veloci. Il Team di Woking lascia le briciole agli avversari, con RB20, SF-24 e W15, che riescono a starle davanti solo in qualche allungo, e tratti lenti. Red Bull e Ferrari sia per i problemi avuti nelle precedenti gare, ma anche perché impegnate nell’analisi degli aggiornamenti, sono state molto conservative nelle PL1 e PL2 con la power unit. Stesso discorso per la Mercedes, che ha dato la sensazione di essere giù di motore, accusando molto distacco a parità di propulsore in rettilineo. Già da questo grafico si nota come le due SF-24, hanno una performance opposta. Leclerc in alcune curve di bassa velocità precede McLaren, Red Bull, e Mercedes, ed è più lento di Sainz nel medio veloce.
I dati della telemetria ci dicono che il duello fra le due McLaren, vede Norris costruire la prima posizione, guadagnando un decimo in ogni settore, che gli consente di tagliare il traguardo con un vantaggio di 331 millesimi su Piastri. Impossibile capire se Verstappen, sarebbe stato in grado di battere il tempo di Norris, avendo dovuto abortire il giro con le soft per un errore, ed il suo miglior crono è stato quello con gomme medie. Per quanto riguarda la Mercedes, quasi la metà del gap dalla McLaren di Norris, lo accusa nel primo settore, in cui Hamilton paga quattro decimi al connazionale. Il distacco scende a due e ad un decimo nel T2 e nel T1. Il confronto Leclerc-Sainz, mette in evidenza come la la SF-24 n.16, sia più veloce di un decimo nel primo settore, sugli stessi intermedi della n.55 nella parte centrale, e perdere 33 millesimi nel T3. Il recupero di Sainz, è dovuto ad un Leclerc, alle prese con una vettura che saltellava come un canguro da Copse fino a Chapel, mentre quella dello spagnolo non ha mai sofferto di porpoising, ma è stata più in difficoltà nel lento.
Se la performance pura, sembrerebbe indicare che la SF-24 EVO 2 è la migliore delle due vetture, nel long run, è Sainz più veloce di un decimo di Leclerc, che con una peggiore gestione dei pneumatici, è costretto a metà stint ad alzare i suoi tempi. Entrambe le Rosse accusano mezzo secondo da Norris e da Verstappen, che risponde girando sull’1.32.1 come l’inglese, e sono stati gli unici ad essere costanti e a non soffrire di degrado gomme come gli altri piloti. Al loro inseguimento, Piastri è più lento di due decimi del compagno di squadra, Russell che dopo aver risparmiato le soft nel giro secco, ha un passo migliore di quello delle Ferrari e di Hamilton. La variabile che potrebbe cambiare tutti i piani è la pioggia, che renderebbe ancora più complicato il compito per gli ingegneri della Ferrari, già chiamati a decidere quale vettura mandare in pista in caso di asciutto. A Montreal sul bagnato, la SF-24 andò in crisi con le basse temperature, vedremo se gli aggiornamenti di Barcellona, avranno risolto almeno questo problema.