ECCLESTONE TRA AVIDITA’ E POTERE

Indubbiamente il personaggio più discusso della Formula Uno è Bernie Ecclestone, spesso al centro di polemiche e processi giudiziari è senz’altro l’uomo che ha portato la massima serie a risultati economici senza precedenti con una abilità negli affari, leciti e non, difficilmente eguagliabile; già negli anni ’40 e ’50 diventa un abile rivenditore di ricambi per motociclette attività iniziata per potersi pagare la sua passione, correre sulle due ruote,  diventando anche uno dei più grandi concessionari d’Inghilterra con la società Compton & Ecclestone, in seguito prova a correre sulle quattro ruote ma dopo un serio incidente decide di dedicarsi solo agli affari.

Personaggio eclettico si lascia andare spesso a dichiarazioni poco diplomatiche rilasciate allo scopo di smuovere le ‘acque’ e quindi di solito ritrattate come usanza dei politici navigati, dichiarare tutto e il contrario di tutto; al centro di scandali come quello della donazione di un milione di sterline al partito Laburista poco prima delle elezioni che avrebbero visto vincitore Tony Blair il quale legiferando sulle sponsorizzazioni delle multinazionali del tabacco ‘dimentica’ di applicare restrizioni nel mondo della F1, a quel punto l’opposizione denuncia lo scandalo e i Laburisti restituiscono la generosa donazione; in altri casi, come in un’intervista rilasciata al Times dichiara la sua ammirazione per tutti i dittatori giustificandola con la motivazione che la democrazia è la rovina dei popoli e che con tale sistema non è possibile organizzare e fare le cose per bene, cita anche Hitler come un grande uomo capace di comandare il popolo, le parole arrivano poi ad elogiare vari regimi totalitari sparsi per il globo, dichiarazioni del genere non potevano passare inosservate e quindi giorni dopo arriva la classica smentita, dichiarazioni fuori contesto e male interpretate, mettendo in imbarazzo un grande giornale come quello d’oltremanica.

Numero uno indiscusso della gestione dei diritti del circus, è sempre alla ricerca di nuovi mercati dove far correre le monoposto con il miraggio di nuovi introiti per la F1 e per se stesso, al centro di polemiche riguardanti la sua presunta capacità di muovere i fili dei campionati, si scaglia contro chiunque critica la sua gestione o addirittura osa contrastare il suo potere, spesso anche contro la FIA, ultima critica quella sulle nuove P.U. facendosi passare per il dirigente che non ha potuto fare niente contro cambiamenti così  radicali e sorvolando anche su deroghe e favori concessi in passato a scuderie più o meno vincenti, sempre defilandosi e alludendo ad altri responsabili.

Non ultima l’ammirazione per le dichiarazioni di Putin, il quale, secondo Bernie, farebbe bene ad attuare una politica omofoba nel suo paese, dichiarazioni doppiamente motivate, rispecchiano evidentemente le idee del personaggio e rendono onore al  Presidente Russo in previsione del GP di Sochi di quest’anno, anche questo progettato da Hermann Tilke e che probabilmente diventerà l’ennesimo ‘Tilkodromo’, definizione popolare di piste tutte simili e con scarso appeal.

Anche il rapporto col noto Architetto non è stato mai chiarito, tutti i nuovi circuiti vengono progettati da questo professionista che, benché sia stato anche un pilota di gare di endurance, non propone quasi mai piste che possano regalare spettacolo, inoltre la sua ‘impronta’ caratteristica è quella di privilegiare un lungo rettilineo seguito da un secco tornante, quindi circuiti uno l’ombra dell’altro; ci si chiede come mai non sia stato commissionato un progetto ad altri studi, almeno per avere una visuale più ampia sulle idee di un progettista.

Recentemente il boss della F1 ha avuto una sentenza a favore in un processo di corruzione e frode sulla cessione dei diritti commerciali della F1, l’Alta Corte di Londra ha sì ravvisato il fatto (quindi corruzione c’è stata) ma non ha determinato danni alla parte lesa, azione mossa dalla Costantin Medien danneggiata rispetto alla CVC da un’ operazione di alta finanza compiuta nel 2006 ai limiti della legalità. Altro processo aspetta il magnate Britannico in Germania per corruzione ed istigazione alla frode, infatti proprio per queste accuse in Gennaio si è dimesso dalla Delta Topco società che gestisce ed organizza le attività sportive della F1, anche in questo caso rilasciando dichiarazioni contraddittorie sul suo futuro, facendo intendere che se non dovesse essere condannato tornerebbe alla guida della società.

Ci si chiede cosa muove realmente un uomo del genere alla sua età, 83 anni, come per altri uomini di potere resta in sella fino all’ultimo respiro, è la brama di dominio in cui si rimane invischiati negli anni, la possibilità di decidere il futuro di altri uomini, qualcuno ha scritto che questi grandi personaggi in realtà sono dei disadattati fin da giovani e cercano nel potere una rivalsa; il denaro è qualcosa che coadiuva questa sete, esso stesso è potere, ma non basta bisogna avere in mano i fili per poter veramente comandare; o forse è la convinzione di essere i migliori, individui di cui non si può fare a meno, necessari nel grande gioco economico globale. Chi può dirlo?

Insomma Ecclestone è senz’altro un personaggio nella accezione più completa del termine, ha portato ricchezza a se stesso e al circus, sempre in bilico tra il diavolo e l’acqua santa, giudice ed arbitro di equilibri sottili ed instabili, probabilmente solo quando si farà veramente da parte si avrà reale cognizione del suo operato…

Marco Asfalto   

Twitter : @marcoasfalto

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