Per Toto Wolff la vicenda FIA-Ferrari è un gran casino, ma dietro la protesta della Mercedes e degli altri team si nasconde una strategia acuta e con secondi fini.

La bomba atomica è stata sganciata il 4 marzo 2020 e presenta la forma di un comunicato Mercedes che, congiuntamente ad altri sei team, si è esposta pubblicamente sull’accordo tra la FIA e la Ferrari dei giorni scorsi. Per comprendere al meglio la vicenda FIA-Ferrari occorre fare un piccolo passo indietro.
La storia incomincia con i momenti di gioia di Leclerc e Vettel, post summer break 2019, che firmando le prime vittorie del Cavallino, fanno storcere il naso alle altre potenze del Paddock.

Mercedes e Red Bull iniziano una guerra psicologica e politica al Cavallino, mettendo in dubbio la regolarità della power unit della SF90. La Federazione non rimane a guardare ed interviene con Jo Bauer. Secondo il delegato tecnico della FIA la questione del motore Ferrari risulta chiara e “finora, tutto è legale!”

Toto Wolff, però, continua ad insinuare dubbi, dichiarando: “Il valore della Ferrari è sicuramente anomalo perché di solito con i regolamenti di stabilità trovare questi grandi passi in avanti è sicuramente insolito”.

La Red Bull gioca la sua partita a scacchi, lanciando prima accuse pesanti con Marko, Horner e Verstappen ad Austin e poi nascondendosi dietro un laconico: “Non siamo noi che stiamo puntando il dito contro la Ferrari, ma la Renault e la Mercedes”.

Interlagos ed il colpo fratricida tra Leclerc e Vettel distolgono l’attenzione dei più dalla vicenda. Così il campionato finisce con i consueti fiumi di champagne per Hamilton e i tre podi consecutivi di Verstappen.

Vicenda FIA-Ferrari conclusa?

Neanche per sogno, arriva la soffiata che riapre l’intera questione. Una “talpa”, o meglio, un insider del Cavallino spiffera il segreto del miglioramento della Power Unit della Ferrari SF90. Il trucchetto sarebbe la gestione ottimale del flusso della benzina della power unit. La Federazione, nonostante non riesca a capire dove sia il dolo della Ferrari, decide di apportare una modifica alla normativa sul flusso della benzina.

La FIA, con un ritardo non giustificabile, decide di chiudere la questione con un documento criptico, che lascia spazio ad ulteriori dubbi sull’innocenza della Rossa. Una transazione riservata, che puzza di ammissione di colpa, ma con un velo di segretezza che dà la possibilità a Mercedes e gli altri team di attaccare la fortezza rossa.

Quando scatta la protesta? Strategicamente tutti si alleano dopo i test di Barcellona, cercando di creare pressioni a pochi giorni dall’inizio della stagione 2020 e con le trattative sul nuovo Patto della Concordia ancora apertissime.

Toto WolffLa Mercedes non si accontenta più di vincere in pista, ma vuole farlo a livello politico e la vicenda FIA-Ferrari sarà portata avanti ai tribunali competenti se risulterà necessario. Lo scopo? Dietro la massima categoria di vetture a ruote scoperte si nasconde un mondo di interessi commerciali ed economici. Creare un danno d’immagine per un costruttore in pista si traduce spesso nella fortuna di un’altra azienda, che ne può trarre beneficio.

Toto Wolff ai microfoni Speedweek ha deciso di gettare altra benzina sul fuoco: “L’intera vicenda è un enorme casino. Non va bene quello che ha fatto la Ferrari e va ancor meno bene come la FIA ha trattato la questione. Tutti i team sono infuriati”.

La FIA ha rimarcato la sua posizione con una nuova comunicazione tempestiva. La Ferrari, invece, per ora non ha risposto all’avviso della Mercedes e degli altri team. Il silenzio sarà la scelta giusta?

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