Bahrain, la Red Bull delude di nuovo, dopo i 4 giorni di fallimentari test a Jerez in cui la casa della nota bibita aveva collezionato 21 giri (un minimo quasi storico) ed era volata via anzitempo nella factory per mettersi subito al lavoro, con tutte le polemiche seguenti, anche nella prima giornata di questi test le cose non sono andate per niente bene, oggi ha fatto registrare sulla linea del traguardo solo 14 giri accompagnati da alcune avarie alla power unit, davanti solo a Lotus, Toro Rosso, Williams e Marussia, come avevamo scritto in un articolo precedente (LA RENAULT LA RED BULL E LA PSICOLOGIA DEL VINCENTE) non sarà facile recuperare ben 4 giorni di test andati in fumo, di fatto la squadra è come se avesse cominciato oggi e i problemi avuti non sono stati affatto risolti nel poco tempo trascorso dalle prove di Jerez, tali complicazioni le hanno anche alla Toro Rosso ed è evidente che si è scelta una linea progettuale comune che determina un surriscaldamento delle P.U. (come ben evidenziato nell’articolo di Leonardo Fiorentino); oggi addirittura c’è stata una sorta di tavola rotonda tra il patron della Red Bull, Mateschitz, i vertici della Renault e i dirigenti della Scuderia, una resa dei conti? La programmazione di altre modifiche? Una linea comune per chiedere altre deroghe alla FIA? Questa volta sembra proprio che il genio della matita e del tecnigrafo non abbia proprio azzeccato il progetto, ancora molte notti insonni aspettano Newey e gli ingegneri; ed oggi la Red Bull appariva anche più ‘panciuta’ del solito, il caldo del Bahrain ha mietuto l’ennesima vittima.