Bella gara a Miami ed epilogo non scontato sicuramente. Che McLaren crescesse era oramai chiaro ai più e i tempi di Alonso con il suo motore da GP2 sono lontani, ma anche grazie alla fortuna della safety car, afferra una prima posizione che Max non è più riuscito a riprendersi.
Questo il frutto di un continuo dedicarsi alla vettura, conoscendola sempre meglio e perfezionandola.
Neanche a dirlo, l’esito dei tanti ragionamenti svolti a casa, negli uffici di progettazione, è finalmente giunto anche per la squadra inglese.
È in fondo questo ciò di cui si dovrebbe parlare oggi, e che già accennavo qualche settimana fa. Prima della tappa statunitense, incitavo la squadra del cavallino a portare le prime migliorie, che vanno provate e validate e non c’è modo migliore per farlo se non sulla pista. È toccata ad un’altra scuderia dimostrare che questo è un lavoro che va fatto.
È vero, l’ho detto anche io, santa safety car…ma ciò non toglie che Norris si trovasse a portata di tiro rispetto ai primi in testa e che quindi qualche contributo, anche la vettura, l’ho ha fornito.
Pochi secondi o qualche chilometro orario in meno e per lui poteva andare tutto differentemente: trovarsi nel traffico, subire più scia, lottare di più. Invece, al primo round di miglioramenti coglie la vittoria.
Il pilota è uno dei migliori, le condizioni sono state ottime e la fortuna era dalla sua parte, ma una migliore vettura ha anche tenuto dietro Verstappen alla ripartenza: non da poco.
Si dimostra in tutta la sua pienezza l’importanza di migliorare costantemente e velocemente la macchina, pena la retrocessione in classifica. Non si salva mai nessuno da questa dura legge (nemmeno RedBull) ed è quindi il momento di portare aggiornamenti: forza Ferrari, è il tuo turno.