Passati 3 giorni dal GP inaugurale si può iniziare a farsi un’idea delle prestazioni Ferrari, al di là della strategia, per qualcuno errata, adottata alla ripartenza dalla corsia dei box. Ritorno sull’argomento in quanto ci è stato chiesto espressamente da alcuni lettori, ed anche perché in effetti qualcosa non ha funzionato a dovere in Australia, però ci sono dei segnali più che positivi che devono essere messi in luce. Ora devo dire qualcosa di importante sulla strategia di adottare le Super Soft alla ripartenza dai Box, mai e poi mai si poteva immaginare che la Mercedes su Compound Medium potesse girare con gli stessi tempi della Ferrari con gomme super morbide; si sapeva che sfruttava molto bene questi pneumatici fin dallo scorso anno, ma ottenere tempi simili era inimmaginabile e quindi non prevedibile anche con tutti i dati dei test a disposizione; in effetti, quindi, qualcosa di particolare è accaduto a Melbourne. Partendo dal presupposto che la Pirelli fornisca sempre lo stesso tipo di gomme per tutta la stagione, e che quindi le Medium dell’Australia siano le stesse della Spagna, cosa è accaduto esattamente? Riguardando bene tutti i timing mi sono fatto l’idea che non sia stata solo la Mercedes a volare, ma semmai la Ferrari a non forzare il passo più di tanto, probabilmente a causa del problema a Raikkonen, infatti il Finlandese alla ripartenza (giro 21) segna sul crono 1:30.701, Vettel nello stesso giro 1:30.374, fino alla sua tornata migliore (giro 23) in 1:29.951, da quel momento in poi, nonostante la vettura diventi più leggera e nonostante gomme Soft nuove, Vettel non riuscirà più a tenere la stessa media di quei giri, certo ha subito un degrado degli pneumatici ovviamente, caratteristica più accentuata nelle coperture tenere, tuttavia c’è mettere in evidenza che probabilmente alza in piede dal giro 26 in poi, ecco i tempi
(23) 1:29.951 (miglior tempo)
(24) 1:30.185
(25) 1:30.719
(26) 1:31.764 (tempo più alto di 1 secondo)
(27) 1:31.454
(28) 1:31.507
(29) 1:31.809
Si nota facilmente come perda 1 secondo dalla tornata 25 alla 26 per poi attestarsi su una curva di degrado più lineare che lo porta a terminare lo stint con il tempo di 1:32.937 (giro 34); quello che però è anomalo è il fatto che su Soft nuove non riesca a tenere un passo simile allo stint di cui abbiamo appena parlato; ricordo che in Australia si guadagnano 3 decimi circa ogni 10 kg di carburante in meno, ed il consumo è di circa 1,7 kg a giro; ora se partiamo dal presupposto che tra le due mescole ci sono circa 5 decimi di differenza (in gara) come la stessa Pirelli ha affermato, avremmo dovuto assistere ad un 3° stint con tempi più bassi da parte della Ferrari; al giro 37, appena ripartito dal pit stop, Vettel segna 1:30.251; rispetto alla performance del giro 23 (1:29.951) la vettura ha perso circa 23 kg di carburante, teoricamente quindi dovrebbe abbassare il timing di 6 decimi che vanno a compensare i 5 decimi di differenza tra i 2 pneumatici, ed infatti il crono è molto simile, tuttavia nelle tornate successive Vettel ‘alza il piede’ a tratti, con una variabile tra il 1.30 basso e 1:31 basso, un range di ben 1 secondo! Si è detto a questo proposito che stava girando con prudenza per arrivare a prendere Hamilton con le gomme ancora performanti, tuttavia non si sono considerati alcuni fattori, la pista che era sempre più gommata, e lo scarico della benzina, condizioni in cui, in realtà avrebbe dovuto avere un trend molto diverso e scendere costantemente con il timing invece di segnare tempi a ‘singhiozzo’. Sono fermamente convinto che non abbia potuto spingere a fondo per prudenza dopo il guasto di Raikkonen e che si sia girati sempre con un occhio alle temperature; in pratica un finale di gara che a noi è sembrato in grande rimonta, ma che invece è stato il frutto di un atteggiamento atto a portare la macchina fino in fondo anche se con qualche ‘sprazzo’ di velocità in surplus quando la telemetria lo consentiva, visto che comunque Hamilton era a ‘vista’. In pratica una Ferrari col freno a mano tirato e non al 100%.
GAP TRA IL 2015 E IL 2016 IN AUSTRALIA
In questo caso ci stiamo addentrando in un territorio pericoloso, perché questa comparazione è complessa ed ostica per il fatto che nel 2015 Vettel ha utilizzato le gomme Soft nei primi giri, a pieno carico di benzina ed invece quest’anno solo nell’ultima fase, tuttavia qualcosa a proposito la possiamo dire, mettendo a confronto i tempi e comparando, grazie al calcolo del ridotto peso del carburante, una fase in cui le due macchine si possano mettere a confronto; ecco il grafico
Siamo andati a prendere in considerazione i tempi dei giri dal 8° al 20° del 2015 e dal 39° al 51° del 2016; relativamente a questo confronto c’è anche da considerare quanto detto nella prima parte di questo articolo, tuttavia il semplice calcolo che andremo a fare ci potrà dare almeno un’idea di quanto la Ferrari sia evoluta, a Melbourne, da una stagione all’altra, ricordiamo che la pista è anomala per molti versi, e non è detto che su altre piste ci siano gli stessi numeri. La media di queste tornate è la seguente, 1:33.346 (2015) ed 1:30.704 (2016) considerando che la vettura nel 2015 aveva circa 53 kg in più di benzina, sarebbe dovuta essere più lenta di circa 1,7 secondi, tale riscontro si ripercuote in modo lineare durante la fase che abbiamo preso in considerazione, perché in entrambi i casi la macchina si alleggerisce diventando più performante; di fatto la differenza è di 2,6 sec. anche se nel 2015 comunque Vettel era in lotta con Massa, mentre quest’anno aveva pista libera; sembra comunque, da una prima rilevazione che la vettura sia, appunto, più veloce di circa 9 decimi rispetto allo scorso anno.
Come ho già detto la Ferrari ha iniziato bene il Campionato ed ha tutte le potenzialità per vincerlo, rimane il fattore affidabilità e un duello che sarà sempre all’ultimo ‘sangue’ e qui dovrà uscir fuori tutta l’abilità di Vettel e del muretto per arrivare fino in fondo…
Marco Asfalto