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FIA nel caos: l’e-vote divide il paddock e la sfida legale di Laura Villars scuote Ben Sulayem

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La tensione interna alla FIA raggiunge livelli mai visti: mentre la federazione accelera sulla digitalizzazione del voto, la candidata svizzera Laura Villars ha presentato un ricorso contro le modalità elettorali che, secondo lei, favorirebbero Mohammed Ben Sulayem. Il tribunale di Parigi deciderà il 10 novembre, in una fase cruciale per il futuro della governance del motorsport.

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Il contesto: l’e-vote e la nuova architettura del potere FIA

Negli ultimi mesi la FIA, sotto la presidenza di Mohammed Ben Sulayem, ha accelerato il processo di digitalizzazione interna introducendo il voto elettronico (e-vote) per le decisioni dei consigli e delle commissioni. L’obiettivo dichiarato è snellire le procedure e garantire maggiore trasparenza. Tuttavia, all’interno del paddock e tra diverse federazioni nazionali, la mossa è stata letta come un tentativo di concentrare ulteriormente il potere nelle mani della presidenza, riducendo la possibilità di opposizione istituzionale.

Diverse fonti interne alla FOM hanno espresso riserve sul nuovo sistema, temendo un impatto diretto sulla governance delle aree tecniche e regolamentari, in particolare in vista delle omologazioni delle Power Unit 2026 e del nuovo quadro regolatorio aerodinamico.

F1 News - Laura Villars
F1 News – Laura Villars

Il ricorso di Laura Villars: “Elezioni non eque”

In questo clima teso si inserisce il caso di Laura Villars, 28 anni, pilota e imprenditrice svizzera che ha presentato un ricorso legale al tribunale di Parigi contro le modalità delle elezioni FIA. La sua accusa è chiara: il sistema attuale favorirebbe in modo strutturale l’attuale presidente Mohammed Ben Sulayem, rendendo quasi impossibile una reale competizione democratica.

Villars ha denunciato che il regolamento obbliga ogni candidato a presentare una squadra di dieci vicepresidenti provenienti da diverse regioni del mondo. Il nodo cruciale è il Sud America, dove Fabiana Ecclestone, moglie di Bernie Ecclestone e attuale vicepresidente, è l’unica eleggibile per rappresentare la regione — e ha già dichiarato pubblicamente il proprio sostegno a Ben Sulayem. Ciò renderebbe di fatto impossibile la formazione di una lista alternativa completa.

Il tribunale di Parigi si riunirà il 10 novembre per valutare la legittimità del processo. In caso di accoglimento del ricorso, le elezioni di dicembre potrebbero essere sospese o modificate, lasciando Ben Sulayem in carica ma con poteri limitati fino alla conclusione delle indagini.

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F1 News Ben Sulayem Foto Credit Formula 1 .com

Il fronte critico: dimissioni e accuse di scarsa trasparenza

Parallelamente, la FIA sta affrontando crescenti tensioni interne. Le dimissioni del vicepresidente sportivo Robert Reid e le dichiarazioni di figure di rilievo come Dave Richards (Motorsport UK) e Tim Mayer — che aveva ritirato la propria candidatura proprio per mancanza di chiarezza nel processo elettorale — hanno alimentato le accuse di scarsa trasparenza.

Diverse federazioni europee, tra cui la tedesca DMSB e la francese FFSA, stanno spingendo per un maggiore equilibrio decisionale, temendo che la concentrazione del potere renda la FIA meno indipendente rispetto alla FOM, compromettendo la credibilità del sistema di governance.

Impatti sul 2026 e sulle relazioni FIA-FOM

Le tensioni istituzionali non sono solo politiche: possono influenzare direttamente il futuro tecnico della Formula 1. L’approvazione delle Power Unit 2026, la riforma dei controlli sul cost cap e l’adozione di nuove regole aerodinamiche richiedono voti congiunti FIA-FOM. Se il conflitto dovesse acuirsi, si rischierebbe una paralisi decisionale nei mesi chiave di transizione verso la nuova era regolamentare.

L’intervista esclusiva di NewsF1.it a Laura Villars, pubblicata sul nostro canale YouTube, approfondisce proprio questi temi, offrendo un punto di vista inedito sulla dinamica interna della Federazione e sulle motivazioni dietro la sua azione legale.

Analisi finale

Il caso Villars rappresenta il sintomo di un problema più profondo: una FIA in bilico tra la volontà di modernizzarsi e la tentazione di accentrare il controllo. Se il tribunale di Parigi dovesse riconoscere la validità del ricorso, il mondo del motorsport potrebbe assistere a uno scenario senza precedenti — con la sospensione del processo elettorale e una revisione delle regole di governance.
Per la prima volta, la credibilità della Federazione come arbitro imparziale del motorsport mondiale è messa in discussione. E da questa sentenza potrebbe dipendere l’equilibrio di potere tra FIA e FOM per tutto il prossimo decennio.

Newsf1.it – Intervista esclusiva a Laura Villars e analisi basata su documenti ufficiali FIA e dichiarazioni Motorsport UK

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