Il quarto titolo consecutivo di Max Verstappen in Formula 1 è stato sia il frutto di una dura competizione sia la continuazione di un trend statistico.
Ogni pilota che in passato ha conquistato tre campionati consecutivi ha poi vinto il quarto, e Verstappen ha replicato le imprese di leggende come Fangio, Schumacher, Vettel e Hamilton. L’unico quattro volte campione a non vincere quattro titoli di fila è stato Alain Prost.
Verstappen ha raggiunto questo traguardo con due vittorie del campionato di domenica e due di sabato, evento raro nella storia della F1.
Prima del suo successo nella sprint del Qatar 2022, solo Keke Rosberg aveva vinto un campionato di sabato, nel 1982.
Anche Nelson Piquet è stato un’eccezione, vincendo il titolo del 1987 dopo un incidente di Mansell nelle prove del venerdì.
Sul fronte costruttori, la Ferrari ha accorciato le distanze dalla McLaren grazie ai buoni piazzamenti di Sainz e Leclerc, ma rimane nella sua più lunga assenza dal titolo dal 2008.
La Mercedes, intanto, ha festeggiato con George Russell la sua prima doppietta stagionale, nonostante il britannico sia stato penalizzato in precedenza per un’infrazione tecnica.
La stagione si distingue per una competitività mai vista: sette piloti hanno vinto più di una gara, superando il record del 1981. Quattro scuderie (Red Bull, Mercedes, Ferrari e McLaren) hanno ciascuna ottenuto quattro vittorie, un evento unico.
Tuttavia, Sergio Perez resta senza vittorie, distinguendosi dagli altri top driver.
Gli ultimi sei Gran Premi hanno avuto vincitori diversi, un’eccezione rara che dimostra l’incertezza nelle gare recenti. Inoltre, il campionato registra 13 gare senza vittorie consecutive da parte di un pilota, un fenomeno assente dal 2016-2017.
Tra gli altri protagonisti, Pierre Gasly ha brillato con un terzo posto in qualifica per Alpine, mentre Aston Martin continua il suo calo, fallendo l’ottenimento di punti per la quarta gara consecutiva. Nel frattempo, il Gran Premio di Las Vegas ha segnato il 79° evento di Formula 1 negli Stati Uniti, che condivide ora il secondo posto per numero di gare ospitate insieme a Gran Bretagna e Germania, ma resta lontano dal record dell’Italia.