Mattia Binotto afferma che la Ferrari non è stata subito favorevole alla riduzione del budget cap, perché non voleva essere costretta a licenziare i propri dipendenti.
A Race Fans, Binotto ha spiegato la posizione della Ferrari durante le trattative di questi mesi. “Il veto è solo qualcosa alla fine del processo se sei completamente contro ciò che sta accadendo. Il bene della F1 è il bene della Ferrari e il bene della Ferrari è il bene della F1, e viceversa”.
Il team principal, ribadisce che la Scuderia di Maranello non effettuerà licenziamenti. “Siamo fermamente convinti che questa sia la nostra responsabilità sociale come Ferrari e il nostro primo obiettivo era proteggere i nostri dipendenti.
Il giusto compromesso o soluzione, vale a dire 145 milioni di dollari con alcune esclusioni, che è stato un buon compromesso. Non posso dire di essere pienamente soddisfatto della soluzione perché ora l’esercizio è certamente molto difficile, ma sono contento di considerare da dove è iniziata la discussione”.
Binotto conferma che per la Ferrari, il mantenimento del dna della Formula 1 è essenziale. “Non può diventare un tipo di F2 del futuro o nemmeno di Formula E. Il fatto è che la F1 è la F1 ed è importante che i team costruttori spingano la tecnologia oltre i limiti.”
Infine Binotto afferma, che se la Ferrari ha accettato la riduzione del budget cap ed il blocco dello sviluppo, è stato soltanto per il Coronavirus, ma è contraria a rinviare oltre il 2022 i nuovi regolamenti.
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— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) June 11, 2020
“Il congelamento dei componenti e il congelamento del telaio il prossimo anno siano in qualche modo anti-concorrenziali. Queste sono azioni e decisioni prese per aiutare i piccoli team, che al momento sono davvero in una brutta situazione. Penso che rinviare i regolamenti al 2022 sia stata la scelta giusta, perché ovviamente abbiamo Covid-19 e alcuni ritardi nei nostri piani. Ma i regolamenti del 2022 sono stati votati l’anno scorso perché tutti crediamo che siano i regolamenti giusti da avere per il futuro della F1 per le implicazioni sui costi, per i sorpassi, per uno spettacolo più ampio. Quindi, il 2022 è la data e penso che dobbiamo fare lo sforzo per farlo accadere.”